Corpo macchina, continua

Recensione - Test della Pentax K-5 II, seconda versione che ha cancellando il più grave difetto della capostipite: l'autofocus lento rispetto alla concorrenza. E per chi adora il dettaglio, c'è anche una versione senza filtro low-pass.

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a cura di Tom's Hardware

Corpo macchina, continua

Chi è abituato al classico "PASM" ha di solito qualche perplessità quando si confronta per la prima volta con la ghiera delle modalità di scatto di una Pentax. Questo perché le modalità abituali sono indicate in modo diverso, e in più ci sono delle modalità specifiche ancora non adottate dai concorrenti.

I progettisti Pentax hanno congegnato i modi di esposizione in modo da permettere al fotografo la massima libertà: di fatto, in molte modalità è possibile partire con un automatismo, ed escluderlo in qualsiasi momento. Queste modalità prendono il nome di "Hyper-".

Se, per esempio, si imposta la modalità Hyper-Program, la macchina espone automaticamente come in un normale modo P fino al che il fotografo non decide di cambiare il diaframma o il tempo rispetto a quello scelto dal computer di bordo. Agendo ad esempio sulla ghiera dei diaframmi per cambiare quel parametro, il programma ricalcolerà il tempo di scatto come se ci si trovasse momentaneamente in priorità dei diaframmi. Allo stesso modo, è possibile cambiare il tempo di scatto agendo sulla ghiera anteriore, e la Pentax commuterà automaticamente in priorità dei tempi, variando il diaframma in base alla nostra scelta per l'otturatore. Questo meccanismo, rapidamente assimilabile, consente al fotografo una grande flessibilità nella gestione dello scatto.

Altra modalità particolare è la TAv, priorità di tempi e diaframmi, nella quale la macchina calcola il valore ISO appropriato in base a tempo e diaframma deciso dal fotografo; si tratta di fatto di un modo manuale con ISO automatici. Curioso che gli altri produttori non abbiano pensato a sfruttare questa peculiarità.

Il modo "simmetrico" a questo si chiama Sv, automatico con priorità agli ISO, nel quale il fotografo decide la sensibilità e la macchina calcola tempo e diaframma. Sono poi presenti la modalità Bulb, il Sincro X per fotografare in studio usando flash esterni non dedicati, una modalità User programmabile, l'Automatico, i classici modi a priorità di tempo e di diaframma (rispettivamente Tv e Av) e, ovviamente, la modalità manuale pura.

Sempre dalla ghiera delle modalità si accede alla ripresa video. Questo comporta una certa scomodità rispetto alla soluzione, adottata generalmente dalla concorrenza, del pulsante unico dedicato per il video. Infatti per riprendere un video bisogna girare la ghiera, premere il pulsante per mettere a fuoco, premere il pulsante di scatto per iniziare e premerlo ulteriormente per terminare la registrazione. E ovviamente, non è possibile scattare foto mentre si effettua una ripresa video. 

La sezione video appare complessivamente piuttosto sacrificata nella K-5 II, sicuramente perché risente della progettazione avvenuta qualche anno fa, quando ancora si riteneva che una reflex dovesse fare foto e non filmare. Sta di fatto che la Pentax riprende sì in Full HD (1080p) a 25 fps, ma memorizza in formato MJPEG invece del più recente H.264. Questo comporta per esempio che la durata massima di una registrazione sia limitata a circa 25 minuti, a causa dell'ingombro elevato dei file MJPEG (Motion JPEG) e del limite di 4 GB per file. Sempre in tema di capacità video, l'audio catturato dal microfono interno è mono; per fortuna, è possibile collegare un microfono esterno di  tipo stereofonico.

Per quanto riguarda i controlli, non è possibile usare l'autofocus durante la ripresa, mentre è possibile usare il fuoco manuale, agendo direttamente sull'obiettivo; similmente, per variare il diaframma durante la ripresa bisogna per forza montare un obiettivo dotato della ghiera delle aperture; l'alternativa è impostare la modalità a diaframma automatico, perdendo però la possibilità di scegliere in ogni momento l'apertura. Nessuna possibilità, infine, di abbreviare il tempo di apertura dell'otturatore, utile quando si vogliono realizzare effetti come la sfocatura dello sfondo costringendo la macchina ad aprire al massimo il diaframma, o quando si vogliono riprendere in modo più nitido soggetti in rapido movimento. 

A compensare le mancanze hardware, una chicca software: la K-5 II permette di effettuare semplici operazioni di editing del video (ritaglio, eliminazione di segmenti eccetera) direttamente in macchina.