
Il fallimento del Macintosh Portable nel 1989 non scoraggiò Apple, convinta che il nascente settore dei portatili si sarebbe rivelato vincente. Nel 1991 dunque ci riprovò con i PowerBook, la sua linea di notebook dedicati all'utente professionale.
Questa volta il successo fu immediato ed Apple riuscì a conquistare addirittura il 40% del mercato statunitense. La controparte consumer, rappresentata dai coloratissimi iBook, era ancora molto lontana (esordiranno nel 1999), ma i PowerBook sono stati sicuramente un game changer nel nascente mercato portatile.
Forse però non tutti sanno che la maggior parte del merito è di Sony, a cui Apple passò tutti i propri schemi precedenti, chiedendole di miniaturizzare praticamente tutti i componenti rispetto al Macintosh Portable. Sony ridisegnò la scheda madre, la tastiera e il case, che fu realizzato in una lega di titanio leggera quanto robusta. Il resto è storia, compreso il fatto che da alcuni anni Sony non è più nel settore, avendo ceduto la propria divisione di notebook VAIO, ma così va il mondo.