
Dopo i due passi falsi compiuti nei primi anni ottanta con l'Apple III e l'Apple L.I.S.A, nel 1984 arrivò il computer del ricatto, il Macintosh. Dotato di un design unico per il tempo, che integrava cabinet e display in un'unica scocca, ereditò dal L.I.S.A. anche il mouse e l'interfaccia grafica a icone e finestre, ma grazie a un prezzo inferiore (2495 dollari contro i 9995 dollari del L.I.S.A.) riuscì a rendere per la prima volta i computer davero popolari.
Col Macintosh Apple, e soprattutto Jobs che ne fu l'artefice dopo aver sottratto il controllo del progetto a Jef Raskin, dimostrò che il paradigma WIMP (Windows, Icons, Mouse, Pointer) era realmente vincente e che riusciva a unire semplicità d'uso e versatilità. Attirò così l'attenzione dei tanti neofiti o dei professionisti non esperti di informatica, che fino ad allora erano rimasti tiepidi dinanzi ai computer, avvertiti come strumenti troppo ostici.
Una curiosità: proprio col Macintosh esordirono anche programmi famosi come Word ed Excel, sviluppati da Microsoft appositamente per la Apple. Nella cultura di massa inoltre è restato impresso il suggestivo video promozionale, mostrato durante il superbowl e ispirato al film 1984; in esso si vedeva un mondo grigio simbolo dei PC IBM, riscattato appunto dal rivoluzionario Macintosh.