Quanto costano i troll

Il trolling online non è solo un problema culturale, è anche frutto del perverso meccanismo economico e pubblicitario che sta dietro al web. Ne abbiamo parlato con Duccio Facchini, giornalista di Altreconomia che ha scritto il libro-inchiesta "No Comment" sul fenomeno del trolling online.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Avete stimato quanto possa costare la gestione dei troll?

"Non c'è una quantificazione economica, ma abbiamo sotto gli occhi l'esempio de Il Fatto Quotidiano.it, che è un portale di informazione e per questo attira come un magnete una buona parte del traffico italiano. Investe oltre 200mila euro all'anno per pagare la società iSide srl che si occupa della moderazione, e non rinuncia a farlo perché una piattaforma in cui non è possibile commentare penalizza notevolmente il traffico. E la cifra non si può nemmeno ascrivere come costo dei troll, perché non tutti i commentatori sono troll, anzi, iSide li quantifica nel 30% degli utenti che si concentrano nei commenti.

Il problema è che qualsiasi iniziativa per fermare i commenti, limitare il tipo di lettori ed eliminare la componente commerciale a favore di una migliore qualità dell'informazione e dei contenuti viene fortemente penalizzata".

Abbiamo parlato di dati italiani: in altri Paesi è allo stesso livello, meglio o peggio? C'è una componente culturale?

"La stima su piano globale non c'è, ma sicuramente c'è una componente culturale perché la Rete è lo specchio della società. Io non so quanti signori Fabio Morelli che online commentano "che goduria" alla notizia della morte di 366 profughi nell'affondamento di un barcone al largo di Lampedusa, di persona si sarebbero espressi con questa disinvoltura. Certi commenti sono lo specchio del livello culturale, ma va anche tenuto conto che lo scudo protettivo dell'anonimato e l'impunità di cui si parlava sopra fanno da acceleratore per questo tipo di comportamento.

Ma chi sono i troll? C'è un profilo o una categorizzazione? Su Tom's Hardware abbiamo schiere di allenatori in panchina, tuttologi, fan, haters …

"Dal punto di vista della ricerca accademica e in parte anche sociologica sulle soggettività che rappresentano il mondo dei troll c'è un sostanziale deserto di analisi. C'è una ricerca di docenti canadesi che ha cercato di analizzare il mondo dei troll, ma non ne esce una profilazione. Abbiamo provato a chiederlo a chi si occupa di moderazione, ma su questo sono molto riservati.

A riguardo segnalo un bel libro di Evgeny Morozov intitolato L'ingenuità della Rete che racconta in maniera divertente i comportamenti che si verificano in Rete. Per esempio, lui definisce il complesso di Hitler: navigando in un sito Internet di informazione in cui ci sono i commenti, entro il 40mo commento c'è quasi sempre qualcuno che dà del nazista all'altro".