Chi dice che in Europa non c'è alternativa ai Supercharger di Tesla, non hai mai affrontato un viaggio con un'automobile elettrica. Perché un'alternativa c'è e funziona altrettanto bene. Non è una novità degli ultimi mesi, ma un progetto che da quasi 10 anni ha l'obiettivo di favorire la diffusione della mobilità elettrica sul Continente. Al progetto hanno collaborato - e collaborano - tutti i principali gruppi automobilistici e, sebbene l'idea di fare davvero sistema non si sia ancora del tutto concretizzata, il risultato è una rete di ricarica ad alta intensità capillare ed efficace.
L’ascesa della mobilità elettrica - in ogni sua forma, compresa la deriva ideologica imposta dalla Politica - in Europa d'altronde ha reso cruciale la disponibilità di infrastrutture di ricarica affidabili e veloci. In questo contesto, Ionity si è affermata come la rete pan-europea di riferimento per la ricarica ad alta potenza (HPC), offrendo un’esperienza paragonabile ai Supercharger Tesla spesso presi come il riferimento. Dopo aver provato personalmente le sue stazioni, ho potuto constatare la fluidità e l’efficienza del servizio, elementi su cui si basa gran parte del successo di questo progetto.
L’idea di creare un network di ricarica HPC ha preso forma alla fine del 2016, quando i principali costruttori automobilistici europei – BMW Group, Daimler AG, Ford Motor Company e Volkswagen Group (con Audi e Porsche) – decisero di fondare una joint venture con l’obiettivo di colmare il ritardo infrastrutturale del Vecchio Continente rispetto agli Stati Uniti e alla Cina. La conferma ufficiale arrivò nell’aprile 2017, dopo il via libera della Commissione Europea, e il nome “Ionity” fu svelato in novembre dello stesso anno, unendo i concetti di “Ion” ed “Unity” per sottolineare l’unità degli stakeholder e la natura elettrica del progetto. La prima stazione, dotata di sei punti di ricarica da 350 kW ciascuno, vide la luce a dicembre 2017 nella località danese di Aabenraa, mentre il primo avamposto tedesco fu inaugurato nell’aprile 2018 lungo l’autostrada A61, segnando l’inizio di un’espansione rapida e costante.
La dimensione attuale della rete
A fine 2024 Ionity ha superato quota 600 aree di ricarica operative in 24 Paesi europei, con un totale di 3.382 punti di ricarica ultra‑fast e ulteriori 96 parchi in costruzione. Nel corso dei primi mesi del 2025 la rete ha continuato a crescere, raggiungendo oltre 4.800 punti di ricarica distribuiti lungo i principali corridoi di traffico, molti in grado di erogare fino a 350 kW di potenza per veicolo. Grazie a questa capillarità, è ormai possibile pianificare viaggi di lunga percorrenza in quasi tutto il continente senza il timore di restare “a secco” (non dico che dovreste dimenticarvi di una wallbox ma quasi).
Per soddisfare le diverse esigenze degli utenti, Ionity ha introdotto due formule di abbonamento chiamate Passport Motion e Passport Power. La prima prevede un canone mensile di 5,99 € (3,99 € per il primo mese) con un costo per kWh di 0,57 €; la seconda, al prezzo di 11,99 € (7,99 € nel primo mese), abbassa il costo a 0,47 € per kWh, avvicinandosi alle tariffe tipiche del Supercharger Tesla. Per chi invece non ha un piano in abbonamento, il costo al kWh è di 0,79 €
Prospettive e piani futuri
Lo sviluppo di Ionity non si arresta qui. Entro la fine del 2025 sono attesi ulteriori potenziamenti, tra cui l’installazione dei primi sistemi di ricarica megawatt HYC1000 di Alpitronic, destinati a fornire potenze ancora più elevate e a testare nuove tecnologie per la mobilità elettrica ﹘ sebbene dedicati ai veicoli passeggeri e non ai mezzi pesanti ﹘ dando vita al primo network europeo di megawatt charging. Parallelamente, nell’ottica di una maggiore integrazione tra operatori, da giugno 2025 farà il suo ingresso in scena l’alleanza Spark, promossa da Ionity insieme ad altri grandi player continentali (Atlante, Fastned, Electra), che porterà all’unione di 11.000 punti di ricarica e 1.700 stazioni in 25 Paesi, accessibili tramite un’unica app per garantire ultrarapide ricariche fino a 400 kW.
Il percorso di Ionity dimostra che l’Europa dispone già di una propria rete di “Supercharger”, capace di rispondere alle esigenze dei viaggi di lungo raggio e di supportare la transizione verso l’elettrico. Tuttavia, perché il progetto raggiunga la sua massima efficacia, è necessario rafforzare ulteriormente l’integrazione tra i vari operatori, semplificare l’esperienza utente e assicurare interoperabilità su scala continentale. Solo così si potrà consolidare la fiducia dei conducenti (e ridurre il costo al kWh), dimostrando che la mobilità elettrica in Europa non è solo un traguardo tecnologico, ma una scelta pratica, quotidiana e alla portata di tutti
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