Mobilità, l'auto si conferma il veicolo preferito per gli spostamenti quotidiani

Grazie allo studio condotto dalla società Areté emerge che l'auto si conferma il veicolo preferito anche dai giovani per gli spostamenti quotidiani.

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a cura di Valentina Acri

Un nuovo studio condotto da Areté, azienda specializzata nella consulenza strategica, dimostra come l’auto sia il mezzo di trasporto preferito per gli spostamenti. L’azienda ha deciso di intervistare diversi ragazzi nati tra il 1981 e il 1995 e i nati dopo il 1995, con l’intento di capire come la pandemia da Covid-19 abbia pian piano cambiato, e in alcuni casi stravolto, le abitudini dei cittadini in termini di mobilità.

Non a caso, dalle informazioni ottenute emerge che sei persone su dieci, pari al 64%, prediligono l’utilizzo dell’auto personale a svantaggio di molti altri veicoli come mezzi pubblici, biciclette e moto. I dati raccolti dimostrano infatti come l’elevata preferenza di utilizzo dell’auto abbia fatto registrare basse percentuali per altri mezzi: mezzi pubblici (13%) biciclette e moto (5% ciascuno) e solamente l’8% degli intervistati da Areté dice di preferire gli spostamenti a piedi.

Lo studio dell’azienda segnala tuttavia come le nuove generazioni guidino quasi esclusivamente vetture benzina o diesel, per un totale del 91% degli intervistati. Nel dettaglio, il 62% dei giovani desidera passare a motorizzazioni elettrificate, ponendo però un limite di budget sotto i 20.000 euro, cosi da poter incentivare la transizione ad una mobilità elettrica e sostenibile riducendo le emissioni di CO2 e beneficiando, conseguentemente, anche dei risparmi relativi a costi di manutenzione e sugli stessi consumi. É chiaro dunque che la volontà di acquistare una vettura elettrica pone come “ostacolo” il limite del budget. A tal proposito è emerso che metà del campione è disposto a spendere tra i 6 e i 15.000 euro, mentre solamente il 39% degli intervistati sarebbe in grado di investire cifre superiori ai 21.000 euro.

La preferenza per un’auto nuova rispetto all’usato interessa ben il 72% del campione intervistato. Tuttavia, come caratteristica essenziale richiesta emergono anche powertrain a basse emissioni per il 14%.

Non dobbiamo dimenticare che da un anno a questa parte la pandemia da coronavirus sta avendo evidenti effetti sui diversi settori, tra cui proprio l’automotive. Inevitabilmente, la limitata disponibilità economica influisce in questo caso sulle modalità di acquisto dei veicoli. Areté mostra infatti che solo il 22% dei giovani sembra intenzionato ad effettuare l’acquisto in contanti, con il 53% che vorrebbe affidarsi ad un finanziamento e il 24% preferirebbe testare i vantaggi di leasing e noleggio a lungo termine.

Risulta chiaro che confrontando i dati relativi a questa fascia di popolazione con la media nazionale, l’analisi mostra una minore incidenza dell’uso di una vettura di proprietà da parte dei giovani, seppur rimanendo il mezzo preferito dagli utenti. Tuttavia, il 90% degli intervistati ha dichiarato di avere la patente di guida, mentre ben l’80% dichiara di essere in possesso di un’auto.

Grazie alla fotografia scattata dall’azienda Areté sembrerebbe non mancare l’interesse per i nuovi servizi di sharing, sia per auto che per monopattini e bici. Una dato che mostra come gli utenti preferiscano ricorrere alle corse condivise grazie ai vantaggi del car sharing che comporta inevitabilmente una drastica diminuzione dei costi che derivano sia dalla proprietà di un’auto che dalla regolare manutenzione necessaria per il veicolo. Una spesa fissa che, soprattutto in tempi di crisi pandemica, molti utenti dichiarano di voler evitare.

L’indagine fornisce uno spaccato interessante di una fascia di consumatori destinata a diventare sempre più strategica nei prossimi anni. Intercettare i loro desideri, così come i canali attraverso i quali acquisiscono informazioni prima di procedere all'acquisto ha una rilevanza decisiva per i car maker e gli operatori di mobilità. I dati confermano la centralità dell’auto anche per queste fasce di popolazione. La scelta della motorizzazione elettrica, spinta da una vocazione ambientale, appare un must per l’auto del prossimo futuro. Una propensione destinata però a scontrarsi con la limitata capacità e volontà di spesa per l’auto delle nuove generazioni, ha sottolineato Massimo Ghenzer, presidente di Areté.