Il ruolo del copyright e dei DRM

The Guardian fa in conti in tasca a Volkswagen e valuta l'impatto ambientale del software che ingannava i test delle emissioni. Fino a un milione di tonnellate di ossidi di azoto ogni anno, solo per i veicoli circolanti negli Stati Uniti. Intanto il CEO si dimette, e altri paesi nel mondo avviano indagini.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

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VW voleva vendere ai propri clienti auto diesel con alte prestazioni e bassi consumi.

Volkswagen, tra l'altro, lo scorso aprile aveva contattato i propri clienti statunitensi affinché portassero l'auto in concessionario per un aggiornamento software che avrebbe risolto il "problemi di emissioni". Oggi possiamo comprendere che era un tentativo di affrontare le indagini dell'EPA (Environmental Protection Agency), i cui tecnici cominciavano a passare dal dubbio al sospetto.

Il "merito" della scoperta viene attribuito a John German, dirigente di International Council on Clean Transportation, ma su questo aspetto c'è anche una nota curiosa. Praticamente qualsiasi meccanico (o quasi) del mondo avrebbe potuto dirvi che il software delle centraline era "taroccato". Bastava l'hardware giusto e un po' di esperienza.

E allora perché non è emerso prima? Qui entra in gioco, non sorprendetevi, il copyright. I software delle auto infatti sono tutelati dal DMCA (Digital Millenium Copyright Act) e protetti da sistemi DRM. Cosa significa? Che metterci le mani significa compiere un reato federale. In altre parole, se un privato fosse andato da un giudice per svelare il trucco di Volkswagen, sarebbe stato lui a vedersi accusato.

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Il che ci riporta direttamente a una questione altrettanto delicata, se non di più: siamo davvero proprietari di ciò che compriamo? Se non possiamo accedere al software dell'auto, allora possiamo dire di possederla? E ancora, non sarebbe troppo pericoloso se fosse facile modificare il software di automobili e altri veicoli?

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Non è una questione facile da risolvere, e infatti sia i produttori di auto quanto l'EPA (Environmental Protection Agency) si sono dichiarati contrari all'ipotesi che il software automotive fosse escluso dalla protezione. I primi per mantenere il controllo sugli interventi tecnici, e forse proteggere i segreti sui "ritocchi" al software. La seconda per timore che modifiche artigianali avrebbero aumentato la questione.

Rispondi al sondaggio: Compreresti un'auto Volkswagen?

Faccenda complessa quindi, che di sicuro evidenzia come la gestione del copyright e della proprietà intellettuale vada molto più in là della semplice e noiosa pirateria cinematografica. Il che ci porta, infine, al sondaggio che vi proponiamo oggi. Comprereste un auto Volkswagen oggi, sapendo ciò che sapete? O magari sareste disposti a farlo solo in alcune condizioni? A voi le risposte.