Auto elettriche e accelerazione fulminea: quando son pericolose?

Alcuni costruttori hanno deciso di limitare la velocità massima dei propri veicoli, ma l'accelerazione nelle elettriche non è altrettanto pericolosa?

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Alcune case automobilistiche, come Renault e Volvo, hanno deciso di limitare la velocità delle proprie vetture al fine di assicurare una maggiore sicurezza, attiva e passiva, e ridurre potenzialmente anche le emissioni di CO2, maggiori alle alte velocità. Ad aiutare ulteriormente ora arriverà anche ISA, un sistema capace di capace di monitorare e regolare in autonomia la velocità del veicolo.

capace di monitorare e regolare in autonomia la velocità del veicolohanno suggerito che il limite di velocità è stato istituito anche per garantire una maggiore percorrenza futura in elettrico, senza dover quindi introdurre troppe novità capaci di sconvolgere il pensiero dell'automobilista. A questo proposito, alcuni stati hanno rimodulato i limiti di velocità, come ad esempio il Regno Unito che ha deciso di ridurre alcuni limiti dai precedenti 70 km/h agli attuali 60 km/h. Anche la Spagna, più di recente, ha modificato i limiti di velocità urbani spostando la soglia a 30 km/h.

Oltre alla modifica della velocità massima, bisogna valutare ad altri aspetti? La risposta è sì e, in alternativa alla velocità massima, i produttori e gli appassionati torneranno sicuramente alla migliore alternativa disponibile: l’accelerazione. Se da un lato non troviamo più la velocità massima quale valore da utilizzare per fini promozionali, è tornata invece in auge l’accelerazione e un chiaro esempio viene fornito da Tesla con la sua nuova Roadster.

Per chi non lo sapesse, la Roadster sarà molto probabilmente l’auto più scattante di sempre. Secondo le prime informazioni, la futura elettrica a due posti potrà raggiungere i 100 km/h in 1,1 secondi battendo quindi anche le Formula 1 che vediamo sfrecciare in televisione. Per metterla in prospettiva, una monoposto moderna di Formula 1 ferma il cronometro a 1,7 secondi, mentre una Bugatti Chiron richiede poco più di 2 secondi.

Ci rendiamo conto che stiamo parlando di vetture esclusive che non vedremo frequentemente in strada, ma cosa succede per le altre elettriche? La proliferazione di veicoli elettrici come quelli di Tesla oppure le elettriche di altri marchi, ha portato sul mercato una serie di auto capaci di raggiungere i 100 o i 70 km/h nell’arco di pochissimi secondi. Noi stessi, in qualche prova, siamo rimasti sorpresi dalla coppia istantanea disponibile e dalla facilità di accesso a questo tipo di prestazioni; una Fiat 500e necessita di appena 3,2 secondi per raggiungere i 50 km/h, stiamo parlando di un’utilitaria elettrica decisamente più accessibile.

Se per spingere un’auto alla massima velocità è necessario avere molto spazio a disposizione e un intento chiaro e preciso (una sorta di premeditazione?), per una breve accelerata invece bastano pochissimi attimi sull’elettriche moderne. Quanto tempo ci vuole affinché un guidatore manchi uno stop o perda il posto in una coda? Pochissimo. Uno studio ha infatti rilevato che la risposta di un guidatore a segnali inaspettati ma comuni, come le luci dei freni di un'auto, è di circa 1,25 secondi. Gli eventi a sorpresa, come un oggetto che si muove improvvisamente sulla strada, richiedono invece circa 1,5 secondi.

Avere a disposizione un’auto che in due o tre secondi può arrivare a 50 km/h può essere decisamente pericoloso; naturalmente ci riferiamo alle persone poco attente alla guida e anche ai neopatentati che, con gli attuali limiti errati di kw/ton riportati sulle auto elettriche , potrebbero scattare liberamente senza alcuna limitazione. La domanda ora ci sorge spontanea: tra quanti anni qualcuno si domanderà come limitare l’accelerazione?