I migliori esperti di Intelligenza Artificiale non sono molti e le grandi aziende del mondo se li contendo a suon di compensi milionari. Ma non tutte: Amazon resta al margine, costretta al ruolo di osservatrice in una battaglia che potrebbe determinare il futuro del settore tecnologico.
Un documento interno riservato rivela infatti come il colosso dell'e-commerce stia lottando contro ostacoli strutturali che sembrano radicati nella sua stessa filosofia aziendale. La rigida politica retributiva, la percezione di essere in ritardo nell'AI e le severe regole sul ritorno in ufficio stanno creando una tempesta perfetta che allontana proprio quei professionisti che l'azienda dovrebbe corteggiare con maggiore urgenza.
Leggi anche Lo smart working funziona. Il problema sono certi capi medievali
La cultura della frugalità estrema di Amazon, simboleggiata dalle famose scrivanie costruite con porte dell'Home Depot negli anni '90, si rivela oggi un boomerang nel mercato dei talenti AI. Il documento del team HR, che copre tutte le divisioni non retail, inclusi Amazon Web Services e il neonato team per l'intelligenza artificiale generale, descrive quello dei compensi come uno dei "temi più dibattuti" tra i recruiter dell'azienda.
La "filosofia egualitaria" sui salari, che prevede fasce retributive fisse per ogni ruolo, rende le offerte Amazon "al di sotto della norma" rispetto ai principali competitor.
In altre parole, Amazon non può offrire né tantomeno superare i compensi offerti da Meta, Google, OpenAI e così via. E per di più chiede di lavorare in ufficio.
Semplicemente non può funzionare
Talenti in fuga
Un rapporto di agosto della società di venture capital SignalFire posiziona Amazon nella fascia bassa per la retention degli ingegneri, molto dietro a Meta, OpenAI e Anthropic. Jarod Reyes, responsabile della community sviluppatori di SignalFire, non usa mezzi termini: "Amazon non si è chiaramente posizionata come leader nell'ondata dell'AI generativa. Gli ingegneri se ne stanno accorgendo e stanno votando con i piedi".
La partenza nel 2020 del VP robotics Brad Porter, dopo che Amazon rifiutò di aumentare la sua fascia salariale, è diventata un caso emblematico citato da diversi dipendenti come prova dell'approccio troppo rigido dell'azienda.
Il nuovo sistema degli "hub" di Amazon, che obbliga i dipendenti a trasferirsi in uffici centralizzati o rischiare il licenziamento, ha ulteriormente limitato l'accesso a "talenti molto richiesti come quelli con competenze in AI generativa", secondo il documento interno. Un recruiter Amazon ha confidato che un numero crescente di candidati ha iniziato a rifiutare le offerte l'anno scorso proprio a causa della politica di ritorno in ufficio (RTO).
Bloomberg ha recentemente riportato che Oracle ha sottratto più di 600 dipendenti ad Amazon negli ultimi due anni, sfruttando proprio la rigida politica RTO per facilitare il poaching. Anche quando un competitor paga meno, molti professionisti preferiscono accettare l'offerta se possono mantenere il lavoro remoto.
Le preoccupazioni sono limitate ai corridoi aziendali. Durante la chiamata trimestrale del mese scorso, l'analista di Morgan Stanley Brian Nowak ha messo sotto pressione il CEO Andy Jassy sulla "narrativa attuale di Wall Street secondo cui AWS sta rimanendo indietro" nell'AI. La risposta poco convincente di Jassy ha fatto scendere il titolo Amazon durante la chiamata stessa.
Nonostante alcuni tentativi di recupero, come l'acquisizione del CEO di Adept David Luan per guidare il laboratorio AI agents, Amazon ha anche subito partenze significative, inclusi leader senior dell'AI come il chip designer Rami Sinno e il VP Vasi Philomin, che lavorava su Bedrock.
Resistenza al cambiamento o strategia vincente?
Un manager Amazon attualmente in servizio ha spiegato che rimane "quasi impossibile" per l'azienda attuare cambiamenti radicali, data la lunga storia di fedeltà al sistema esistente. Nella dichiarazione annuale per gli azionisti, Amazon ha scritto: "Basandoci su come gestiamo il nostro business e su quello che abbiamo ottenuto, ci sono più rischi che potenziali benefici nel cambiare un approccio che è stato così di successo per i nostri azionisti negli ultimi decenni".
Tuttavia, mentre l'azienda pianifica di perfezionare la sua "strategia di compensazione e localizzazione" e ospitare più eventi per evidenziare le sue capacità di AI generativa, resta da vedere se questi aggiustamenti saranno sufficienti per competere in una guerra dei talenti che potrebbe definire il futuro dell'intelligenza artificiale.