Il Politecnico di Bari verso il cloud

Allied Telesis testa la "cloud readiness" delle imprese europee e propone l'AMF (Allied Telesis Management Framework). Mentre si parla di Software Defined Networking, le aziende sono alle prese con l'aggiornamento e l'ottimizzazione della rete.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Come detto, le grandi organizzazioni devono scontrarsi con l'esistente per programmare l'evoluzione verso il futuro e il cloud. Una testimonianza delle difficoltà che ciò comporta è stata fornita dal Politecnico di Bari, che ha ammodernato la rete negli anni scorsi e oggi è alla ricerca di ritorni economici che finanzino il prossimo passo evolutivo.

Il campus dell'ateneo pugliese comprende la sede di Bari, collegata ad altre due strutture (amministrazione e laboratori) sempre nel capoluogo ma a qualche chilometro di distanza, e due sedi periferiche: Foggia, a 130 km, e Taranto, a 90 km.

Il Politecnico e la sua infrastruttura servono oltre 11mila studenti, circa 300 professori e altrettante persone del reparto amministrativo, collegando anche 49 laboratori e 13 biblioteche.

Gennaro Boggia

Tra il 2010 e il 2012, ci racconta Gennaro Boggia, professore associato in Telecomunicazioni del Politecnico di Bari, è stato rinnovato il parco macchine e l'infrastruttura di rete, che ancora comprendeva reti in coassiale ed era organizzata con schemi vecchi di 15-20 anni, "quando ancora era solo un supporto alla didattica, mentre oggi è vitale H24, perché la ricerca sui server non si ferma mai", spiega Boggia.

Grazie ai finanziamenti nel trienno passato l'ateneo ha potuto migliorare connettività (link fra le sedi e banda), scalabilità e resilienza.

Boggia afferma che la scelta per questi progetti è caduta su Allied Telesis sia per il rapporto qualità/prezzo delle soluzioni proposte, sia perché l'azienda è stata più convincente sul piano del supporto locale. I risultati ottenuti soddisfano il professore: "Non sarebbe stato possibile avviare alcun progetto Cloud, senza aver prima razionalizzato e reso resiliente la rete".

"Oggi ottenere finanziamenti è difficile, se non impossibile – ammette Boggia -, per questo occorre che i progetti riescano a produrre sufficienti risparmi, anche indiretti, in modo da autofinanziarsi. Così potremo proseguire nel nostro piano che per il prossimo triennio prevede di ottenere: management efficiente, virtualizzazione, dematerializzazione".

Nel caso di un'impresa che deve generare profitti, non basta raggiungere una sorta di break even, ma il cloud promette ben di più e, in effetti, il mercato gli crede, come ci dimostra lo scenario presentatoci dalla Cloud Security Alliance nella prossima pagina.