Intelligenza digitale e crimini informatici

Siamo fortemente in ritardo sulla digitalizzazione della PA. L'innovazione, guidata dall'Information e Communication Technology può aiutare imprese e cittadini e favorire la crescita, ma occorre seguire strategie che ci vengono dall'Europa.

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a cura di Gaetano Di Blasio

Intelligenza digitale e crimini informatici

Uno dei problemi più urgenti che l'Agenzia per l'Italia Digitale dovrebbe affrontare è quello della sicurezza informatica. Pochi sanno la portata del cybercrime, ormai pienamente in mano a bande di criminalità organizzata. Sul 'mercato nero' di Internet è possibile acquistare praticamente qualsiasi cosa e nessuna azienda si può sentire al sicuro.

Il Clusit (Associazione dei professionisti della sicurezza nata in seno all'Università di Milano) stima, in base a dati reali, che la grande maggioranza delle piccole e medie imprese italiane, eccellenza e spesso vero motore innovativo della Nazione, è perennemente sotto attacco. Senza neanche accorgersene stanno perdendo brevetti e know how, ben pagati sui mercati esteri. Sempre il Clusit ritiene che i danni da frodi e furti di dati in Italia vadano da 10 a 15 miliardi di euro all'anno.

Esistono sistemi in grado di mettere a rischio infrastrutture critiche (come reti ferroviarie, dighe, centrali elettriche…). Sono 'facilmente' reperibili su Internet per i malintenzionati. Ciononostante si parla di Smart City, ma si trascura la sicurezza. A dire il vero ci si sta muovendo, il che è positivo rispetto all'immobilismo degli anni passati. In particolare, il governo Monti ha annunciato un decreto sulla sicurezza informatica (ma non sembra essercene traccia).

Il decreto, se venisse effettivamente promulgato, comunque porrebbe le basi per la creazione di un sistema organico 'all’interno del quale, sotto la guida del Presidente del Consiglio, le varie istanze competenti possono esercitare in sinergia le loro competenze', come si legge nel comunicato.

Quali siano le istanze competenti è difficile dirlo, visto che in Italia non esiste un CERT (l'ente preposto a gestire la reazione a eventuali incidenti, presente da anni in tutte le principali nazioni industrializzate) e che le forze dell'ordine hanno progressivamente visto ridurre i propri budget.