La Commissione europea ha pubblicato il decimo report sulla misurazione dei servizi europei di eGovernment, realizzato da Capgemini, uno dei principali fornitori di consulenza, tecnologia e outsourcing, insieme a Sogeti con la collaborazione di IDC, Rand, il DTI e ISPractice/Indigov.
Lo studio "Digital by default or by Detour" mostra come, nonostante la disponibilità di servizi di eGovernment sia oggi generalmente elevata, l'utilizzo e la soddisfazione devono ancora migliorare soprattutto se confrontati con i Web service privati.
Un miglioramento necessario anche per rispondere alle pressioni sui bilanci pubblici e alle crescenti aspettative dei cittadini alla ricerca di una migliore qualità di vita, in cui un ruolo importante è giocato dal rapporto con la Pubblica Amministrazione.
In questa edizione è stata introdotta una novità, coinvolgendo 28mila cittadini europei interrogati sugli eServices pubblici.
Il quadro è completato da un’analisi dettagliata dei 20-30 servizi individuali che si ripercuotono sulla vita quotidiana in tre grandi aree: l'avvio di un'impresa, perdere e trovare un lavoro e iscriversi a un istituto di livello superiore, tutti aspetti estremamente rilevanti per le prestazioni economiche dell’Unione Europea.
La terza parte dell’indagine analizza la misura in cui i paesi hanno installato elementi di abilitazione (come l'autenticazione elettronica e l’autenticità delle fonti) per contribuire a sostenere servizi pubblici veloci, coerenti e privi di errori.
Semplicità, controllo e trasparenza, risparmio di tempo e flessibilità rappresentano le ragioni principali dell’utilizzo dei servizi di eGovernment da parte dei cittadini. Il risparmio di tempo è citato da oltre l’80% dei cittadini che utilizzano i servizi online mentre il 76% indica l’aspetto della flessibilità.
Anche il risparmio economico è importante e si posiziona al terzo posto. Gli intervistati dei 32 Paesi partecipanti hanno indicato che gli ostacoli all’adozione di servizi di eGovernment sono stati la difficoltà di utilizzo (24%) e la mancanza di consapevolezza (21%).