IBM FlashSystem: performance che rivoluzionano lo storage

La nuova famiglia di sistemi storage, basata su tecnologie ereditate da Texas Memory Systems, fornisce prestazioni elevatissime, con latenza di 100 microsecondi e affidabilità di classe enterprise. Trova utilizzo ideale nell'ambito dell'accelerazione applicativa.

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a cura di Riccardo Florio

Il tema delle prestazioni è, certamente, tra i più dibattuti e rappresentativi del settore ICT. Da sempre la velocità è stata simbolo di produttività, efficienza e vantaggio competitivo, anche se spesso è stata inseguita in modo disomogeneo e poco efficace da parte delle aziende, che si sono concentrate su singoli aspetti isolati senza tenere in adeguata considerazione il quadro competo è le finalità da perseguire.

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Per esempio, sul versante dell'elaborazione, è ben noto l'assunto pronunciato da Gordon Moore, cofondatore di Intel, solitamente indicato come legge di Moore, che prevedeva un raddoppio delle prestazione dei processori ogni 18 mesi e che, dalla fine degli anni ottanta, ha trovato costante conferma fino ai giorni nostri. Tuttavia, questo non ha determinato un identico ritmo d'accelerazione nei processi di business, la cui rapidità è condizionata da molti altri fattori tecnologici tra cui, in particolare, le performance delle applicazioni che non devono solo elaborare le informazioni, ma anche accedervi e memorizzarle.

Mai come in questo periodo i requisiti prestazionali delle applicazioni sono in fase di ridefinizione, sotto la spinta dell'esigenza di conseguire un vantaggio competitivo dall'analisi dei Big Data, di elaborare in tempo reale informazioni finanziarie, di spostarsi nel cloud o di cercare di estrarre valore dai social media. Tutto ciò ha reso evidente come lo storage sia diventato il collo di bottiglia prestazionale di molti processi.

Peraltro, l'importanza delle prestazioni storage è stata ulteriormente amplificata dall'esplosione delle tecnologie di virtualizzazione che hanno spostato il fondamento dell'infrastruttura di elaborazione su immagini virtuali dei server la cui creazione e spostamento rappresenta, in ultima analisi, un tema legato allo storage.

Per trovare ulteriore conferma a queste affermazioni è utile effettuare un confronto dell'incremento prestazionale che ha interessato le diverse componenti del data center negli ultimi 10 anni, per notare come le prestazioni dei processori siano aumentate di 8-10 volte, quelle della memoria DRAM di circa 7-9 volte, la velocità della rete di quasi 100 volte e quella dei bus di circa 20 volte a fronte di un incremento sulle tecnologie a disco che si è fermato a solo due volte e mezza.

Tempi di accesso in lettura che caratterizzano la tecnologia Hard Disk tradizionale 

Una delle ragioni per questa discrepanza risiede intrinsecamente nel carattere tecnologico dei sistemi storage a disco, caratterizzati ancora da aspetti meccanici quali la velocità di rotazione dei piatti e il meccanismo di controllo della testina che si deve spostare in uno specifico punto per recuperare l'informazione richiesta. Di fatto, le memorie a disco magnetico utilizzano la maggior parte del tempo in operazioni meccaniche di posizionamento.

La risposta di IBM a questo limite, che ostacola lo sviluppo del data center, è la tecnologia Flash Memory, che fa scomparire le ultime vestigia di meccanica aprendo la strada a nuovi paradigmi prestazionali e di affidabilità. IBM ha inserito questa tecnologia come opzione aggiuntiva all'interno di una gamma di server selezionati, di soluzioni storage enterprise quali IBM Storwize V7000, System Storage DS8870 e XIV Storage System e, da poco, anche in una nuova specifica famiglia di prodotti storage denominata IBM FlashSystem.

IBM FlashSystem

La gamma di sistemi storage IBM FlashSystem rappresenta l'evoluzione del portafoglio prodotti di Texas Memory Systems, azienda pioniere e all'avanguardia nello sviluppo di sistemi di memorizzazione a stato solido per esigenze business, acquisita da IBM nel 2012.Quanto faccia sul serio IBM su questo tema è dimostrato dall'annuncio di previsioni di investimenti per oltre 1 miliardo di dollari nei prossimi 3 anni in Ricerca e Sviluppo dedicata alle soluzioni Flash, di cui buona parte indirizzati alla loro integrazione all’interno del portafoglio IBM.