PayPal ha annunciato un'iniziativa che offre ai suoi clienti, anche in Italia, l'accesso anticipato al nuovo browser Comet e, soprattutto, un anno di abbonamento gratuito a Perplexity Pro. Si tratta di una mossa che, dietro l'apparenza di una generosa promozione dal valore commerciale di circa 200 dollari, nasconde dinamiche ben più complesse che toccano il futuro della ricerca online e le strategie di competizione nel mercato dei servizi finanziari digitali.
Da un lato, questa partnership segna un ulteriore passo verso l'erosione del dominio dei motori di ricerca tradizionali; dall'altro, illustra come le aziende fintech stiano evolvendo il loro modello di business. Non più semplici gestori di transazioni, ma aggregatori di servizi pensati per costruire un ecosistema in cui trattenere l'utente il più a lungo possibile.
Stanno diventando sempre più delle banche, e come le banche tradizionali cercano di aumentare il valore percepito con dei piccoli bonus.
L'offerta permette di utilizzare la versione più potente di Perplexity, un "motore di risposte" che, a differenza dei motori di ricerca classici, non si limita a fornire una lista di link ma elabora una risposta discorsiva citando le fonti consultate. La versione Pro garantisce un numero illimitato di ricerche "Copilot" (più approfondite), la possibilità di caricare file e l'accesso a modelli di intelligenza artificiale più performanti come GPT-4o e Claude 3.
Rispetto alla funzione Deep Search di Gemini o ChatGPT, con Perplexity si ottengono risposte migliori e fonti più affidabili. Succede probabilmente grazie a un prompt di sistema fatto apposta per questo compito, unito a pesi ottimizzati e a guardrail specifici per la ricerca. Qualcosa che i chatbot semplicemente non possono fare.
Come avere Perplexity Pro gratis per un anno con Paypal
L’attivazione è molto semplice, e di base basta visitare la pagina dedicata e seguire le istruzioni. È necessario avere un account Paypal attivo da almeno trenta giorni.
Prima di aderire, è fondamentale conoscere alcune condizioni che potrebbero limitarne l'accesso. L'offerta, attivabile tramite i canali ufficiali di PayPal, non è valida per tutti. Come specificato nei termini della promozione, non è possibile riscattarla se l'indirizzo email associato all'account PayPal è già stato utilizzato in passato per attivare un abbonamento Perplexity Pro. La promozione è pensata esclusivamente per i nuovi utenti del servizio AI.
Inoltre, sono state introdotte delle misure per evitare abusi. Gli account PayPal creati dopo il 1° giugno 2024 dovranno attendere 30 giorni prima di poter beneficiare dell'offerta. La promozione resterà comunque valida fino alla fine dell'anno, dando il tempo necessario per adeguarsi. Si tratta di una mossa comprensibile per arginare la creazione di account "usa e getta" finalizzati unicamente a ottenere l'abbonamento.
Il punto più importante, tuttavia, riguarda la natura stessa dell'abbonamento. Trattandosi di una sottoscrizione annuale, il rinnovo sarà automatico alla scadenza dei 12 mesi, con un addebito del costo pieno del servizio. È quindi un promemoria d'obbligo per gli utenti quello di segnare la data di scadenza e disattivare il rinnovo dalle impostazioni del proprio account Perplexity, se non si intende proseguire con il servizio a pagamento.
Lo scenario competitivo della ricerca: GEO contro SEO
L'ascesa di strumenti come Perplexity rappresenta una sfida diretta al modello che ha dominato il web per due decenni. Stiamo assistendo a una transizione dalla Search Engine Optimization (SEO), l'arte di ottimizzare i contenuti per scalare la classifica dei link di Google, alla Generative Engine Optimization (GEO). Quest'ultima si concentra sull'ottimizzare le informazioni affinché vengano trovate, interpretate e sintetizzate correttamente dai motori di risposta basati su IA. È il passaggio dalla pagina blu dei link a una conversazione diretta, un paradigma in trasformazione.
Google, il gigante della ricerca, si trova per la prima volta a dover difendere il proprio territorio non da un concorrente con un modello simile, ma da un approccio radicalmente diverso. E infatti il colosso californiano sta rispondendo con qualcosa di molto simile, cioè AI Overview; anche in questo caso il risultato di una ricerca è una risposta testuale, con la possibilità di cliccare sulle fonti. Con la differenza che Perplexity funziona meglio.
Se questo approccio semplifica la vita dell'utente, dall'altro introduce un nuovo intermediario potente nel flusso dell'informazione, con implicazioni dirette sulla visibilità delle fonti originali e un rischio economico tangibile per editori e creatori di contenuti, la cui sostenibilità dipende dal traffico generato dai motori di ricerca.
Una differenza importante è che Google resta gratis per tutti, mentre Perplexity richiede l’abbonamento Pro per dare il massimo. Dove Google incassa dalla pubblicità, questo suo nuovo concorrente cerca di monetizzare da subito i suoi utenti. Una differenza davvero enorme, che cambia lo stato delle cose alla radice.
Sì, ma una cosa è raggiungere le persone, e un’altra completamente diversa è convincerle a pagare. Per professionisti e aziende l’abbonamento a Perplexity Pro potrebbe essere una buona idea, addirittura un no brainer in certi casi. Ma per far quadrare i conti servono tanti, tantissimi abbonati.
La strategia di Perplexity è quella di integrarsi dove gli utenti già si trovano. Stringere accordi con grandi piattaforme come PayPal o produttori di smartphone significa distribuire il proprio servizio su larga scala, aggirando la necessità di competere direttamente sulla "home page" del browser, uno spazio saldamente presidiato da Google.
Una mossa strategica nello scacchiere fintech
Dall’altra parte abbiamo un’azienda che, similmente a Google, deve iniziare a difendersi da nuovi concorrenti, e trovarsi un nuovo posto di rilievo nel mondo Fintech - che se possibile sta cambiando anche più in fretta.
PayPal, un tempo pioniere incontrastato dei pagamenti digitali, oggi sente la pressione di nuovi attori agili e aggressivi. Aziende come Revolut hanno ampliato la loro offerta ben oltre i semplici pagamenti, integrando conti correnti, investimenti e altri servizi, con l'obiettivo di diventare una "super app" finanziaria. E infatti proprio Revolut è stata la prima fintech a offrire Perplexity come perk agli abbonati premium.
È plausibile interpretare la mossa di PayPal come una risposta diretta a questa tendenza. In un mercato in cui i servizi di base sono sempre più commoditizzati, la vera partita è un'altra: la fidelizzazione del cliente. Offrire un servizio di intelligenza artificiale di alto valore è un modo per arricchire la propria piattaforma e dare agli utenti un motivo in più per rimanere all'interno del proprio ecosistema.
L'obiettivo è trasformare l'app da mero strumento transazionale a compagno digitale per diverse attività quotidiane. Regalare un abbonamento AI non è quindi un costo, ma un investimento nella competizione per l'engagement dell'utente. Si sta combattendo per l'attenzione e la permanenza all'interno della propria piattaforma, e l'intelligenza artificiale generativa è diventata una delle leve più efficaci.
In questa prospettiva, queste operazioni sono un lucido baratto. Le aziende come PayPal ottengono un potente strumento per legare a sé i clienti, mentre Perplexity acquisisce milioni di utenti con il rischio, però, di un basso tasso di conversione in abbonati paganti al termine del periodo di prova.
Paypal avrà qualcuno che si crea l’account per avere Perplexity, e magari un po’ di queste persone finiranno per diventare “veri” utenti del servizio. È un cavallo di Troia.
E per Perplexity vale la stessa cosa; migliaia, forse milioni di utenti subito, e alcuni che continueranno a pagare dopo la scadenza. E di questi ce ne saranno un po’ che lo faranno per scelta, non perché si sono dimenticati di disdire.