L'Europa tecnologica sta vivendo una trasformazione senza precedenti, alimentata paradossalmente dalle politiche protezionistiche dell'amministrazione Trump. Mentre gli Stati Uniti si chiudono a riccio con dazi e restrizioni sui visti, il Vecchio Continente ha iniziato a vedere nelle difficoltà americane un'opportunità storica per ridefinire il proprio ruolo nel panorama globale dell'innovazione.
Questa inversione di tendenza sta spingendo investitori e imprenditori europei a puntare con decisione su quello che viene definito "tech sovereignty", ovvero l'indipendenza tecnologica in settori cruciali come intelligenza artificiale, difesa e tecnologie climatiche.
La rinascita del settore della difesa europeo
Il comparto della difesa rappresenta il simbolo più evidente di questa nuova stagione. Le startup europee del settore hanno raccolto 2,4 miliardi di dollari nel 2024, secondo i dati PitchBook, con aziende come Helsing e Quantum-Systems che hanno chiuso round di finanziamento record. Alexander Lange, partner generale del fondo di venture capital Inflection, spiega che l'imprevedibilità dei rapporti dell'amministrazione Trump con Ucraina e NATO ha rappresentato "un ulteriore campanello d'allarme per il continente europeo nella ricerca di indipendenza militare ed economica".
Matthew Wright, responsabile per il Regno Unito della startup di tecnologie per la difesa Delian, sottolinea come Trump abbia "accelerato molti ragionamenti già in atto". L'invasione russa dell'Ucraina nel 2022 aveva già ricordato all'Europa che la guerra rappresenta una realtà tangibile sul continente, ma le incertezze sulla leadership americana hanno spinto i governi europei a investire maggiormente in difesa per non dover dipendere da Stati Uniti o altre parti terze.
Il cambio di paradigma negli investimenti ESG
Un aspetto interessante riguarda l'evoluzione dell'approccio ESG (Environmental, Social, and Governance) nel settore degli investimenti. Flavia Levi, venture capitalist specializzata in deep tech presso Join Capital, osserva che "storicamente non ci sono stati molti finanziamenti nelle tecnologie per la difesa, perché molti VC e talvolta i limited partner avevano clausole che li impegnavano a non investire nel settore della difesa".
La critica di Trump alle politiche ESG ha indirettamente influenzato questo cambiamento. I limited partner, che forniscono capitale ai fondi di venture capital, stanno iniziando a rimuovere queste clausole restrittive, dando ai fondi maggiore libertà di investire in tecnologie legate alla difesa.
L'intelligenza artificiale europea cerca l'indipendenza
Nel settore dell'intelligenza artificiale, leader europei come Emmanuel Macron e Keir Starmer hanno impegnato miliardi di fondi pubblici per progetti AI nazionali, spesso costruiti attorno al concetto di "sovranità dell'intelligenza artificiale". Arthur Mensch, cofondatore e CEO di Mistral, rivale europea di OpenAI, ha dichiarato durante la London Tech Week di giugno che le tensioni commerciali tra Stati Uniti ed Europa hanno "accelerato le conversazioni" sull'indipendenza dell'Europa dalle infrastrutture tecnologiche americane.
La risposta europea al progetto Stargate da 500 miliardi di dollari annunciato da Trump non si è fatta attendere. Durante il Summit AI di Parigi di febbraio, poche settimane dopo l'annuncio di Stargate alla Casa Bianca, aziende chiave, venture capitalist e imprenditori si sono impegnati a investire fino a 150 miliardi di dollari nell'ecosistema AI europeo nei prossimi cinque anni.
Questi investimenti rappresentano una svolta significativa per l'Europa, le cui startup hanno storicamente faticato a tenere il passo con le controparti americane nell'assicurarsi finanziamenti venture capital. Nel 2024, le startup continentali hanno raccolto 51 miliardi di dollari, contro i 190 miliardi delle startup statunitensi nello stesso periodo. I critici attribuiscono questo divario alle rigide normative europee e a un ecosistema frammentato.
Roxanne Varza, direttrice dell'incubatore di startup Station F, ha evidenziato come l'Europa stia intensificando gli sforzi anche in risposta alle politiche industriali di Trump. Le startup climatiche americane, colpite dai tagli ai finanziamenti federali per i programmi di energia pulita, stanno guardando all'Europa come rifugio per l'innovazione nelle tecnologie climatiche e per i finanziamenti governativi.
Julien Codorniou, partner generale di 20VC, sintetizza questa trasformazione parlando di un'"opportunità storica" per l'Europa di stabilire un'identità e una strategia più coerenti nella corsa tecnologica globale. "Dobbiamo posizionarci come rifugio per chiunque creda nella tecnologia, nella scienza, nel progresso e nella meritocrazia", conclude, delineando una visione che potrebbe ridefinire gli equilibri dell'innovazione mondiale nei prossimi anni.