Conclusioni

Test - Ottenere la massima velocità teorica di una connessione USB 3.0 non è facile. Ci vogliono l'hardware e il software giusto, e quasi sicuramente qualche intervento manuale. Scopriamo perché non è possibile avere la massima velocità dal primo momento, e come migliorare le cose.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Conclusioni

È ormai chiaro che le prestazioni di USB 3.0 possono cambiare moltissimo in base a controller, dispositivi e sistemi host, come hanno evidenziato i nostri benchmark. E di certo vale la pena d'investire un po' di tempo per trovare la migliore combinazione possibile di questi elementi.

Il Turbo Mode e l'UAS sono entrambe tecnologie interessanti, che possono accelerare molto la velocità di USB 3.0, ma richiedono dispositivi compatibili e drive abbastanza veloci da permettere all'interfaccia di dare il massimo. Collegare un hard disk via USB 3.0 non porta a prestazioni diverse dal solito, infatti, perché ci vuole un SSD per vedere delle vere differenze.

Nemmeno le prestazioni I/O casuali fanno sperare in meglio. I vantaggi di queste tecnologie infatti sono tutte negli accessi sequenziali.

I miglioramenti più evidenti poi sono stati quelli dei dispositivi con le prestazioni peggiori, attivando il Turbo Mode. L'adattatore Apricorn SATA-USB 3.0 ha un controller USB 3.0 non soddisfacente, e lo stesso vale per molti prodotti economici, dai pendrive agli hard disk; sono questi i gadget che guadagnano di più con il Turbo Mode, il che è una buona notizia perché è uno strumento del tutto gratuito.

Con dispositivi USB 3.0 di fascia alta invece abilitare il Turbo Mode non aiuta granché, come abbiamo visto con il Thermaltake BlacX 5G, le cui prestazioni BOT sono già molto buone.

La tecnologia che può fare la differenza è l'USB Attached SCSI, o UAS, che può innalzare le prestazioni sequenziali anche del 20%.

La tecnologia UAS tuttavia è relativamente nuova, e per ora preferiamo lasciare il giudizio in sospeso. Alcuni dei produttori che abbiamo contattato ci hanno dato valori molto più alti di quelli che abbiamo misurato in laboratorio, e abbiamo ragione di credere che si possano ottenere velocità ancora maggiori. Secondo diversi ingegneri con cui abbiamo parlato infatti l'hardware in laboratorio può arrivare a 430 MB/s sequenziali, e oltre 100 MB/s casuali. Molto più dei 350 e 70 MB/s che abbiamo rilevato noi.

Il potenziale di UAS a conti fatti è enorme, ma non è detto che siano gli utenti appassionati i primi beneficiari. Un tecnico di Western Digital infatti ci ha fatto notare che questa tecnologia è rilevante in ambito mobile e desktop di fascia bassa.

Il fatto è che il protocollo USB impone un overhead significativo con BOT, e per questo le connessioni USB 2.0 e 3.0 hanno prestazioni scadenti sulle macchine più vecchie Il protocollo UAS invece è più efficiente, e carica meno la CPU del sistema host; se a questo si aggiunge la compatibilità con il Command Queing si capisce come siano possibili prestazioni migliori, grazie alla parallelizzazione delle attività d'archiviazione.

Questa combinazione di basso overhead e trasporto dei dati efficienti aiuta a migliorare le prestazioni dei sistemi più vecchi e di quelli economici, liberando il processore per altre attività. Ed è questo secondo noi l'aspetto più rilevante di USB 3.0 e delle tecnologie di cui vi abbiamo parlato.