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Tempi morti e velocità

Recensione - Test del Chromebook Serie 5 di Samsung e di Chrome OS.

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Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Pubblicato il 09/09/2011 alle 08:00 - Aggiornato il 15/03/2015 alle 01:33
  • Chromebook, lavorare tra le nuvole si può
  • Un nuovo modo di lavorare
  • Ho la connessione, passiamo al software
  • La navigazione web diventa un'arte
  • Tempi morti e velocità
  • Il segreto è nella combinazione di tasti
  • I vantaggi di un sistema cloud
  • Mettiamo i paletti
  • La modalità offline
  • Il Serie 5 di Samsung
  • Scheda Tecnica
  • Autonomia
  • Il concetto funziona, ma abbassate il prezzo

Tempi morti e velocità

Quando si usa un sistema cloud come ChromeOS bisogna considerare un numero maggiore di ritardi nel processo che va dalla richiesta di un'azione al compimento della stessa. Con un normale notebook, dove è installato per esempio Microsoft Word, per la scrittura di un documento bisogna cliccare sull'icona di Word e attendere l'avvio del software, che va dai pochi istanti ai pochi secondi. Il tempo d'attesa tra la mia volontà di scrivere e la comparsa della prima lettera sul foglio bianco è definita principalmente dalla potenza dell'hardware, che determina quanto velocemente verrà caricato Word.

La posta di Gmail su Chromebook - Clicca per ingrandire

Con il Chromebook, oltre a questo ritardo causato dall'hardware, bisogna sommare almeno altri due fattori: la velocità della connessione Internet e la velocità con cui i serve di Google gestiranno la mia richiesta. Se questo secondo fattore è trascurabile, almeno sulla carta considerando la potenza dei server di Big G, quello della propria connessione Internet è più determinante. Ad ogni modo, con Chromebook lavorerete sempre più lentamente e se sarà più o meno lentamente, dipenderà dalla qualità dei fattori di ritardo che ho elencato.

Per quanto riguarda i server Google che compongono la nuvola, la loro trascurabilità è solo teorica, poiché in realtà sono responsabili di pause ingiustificate che dobbiamo inserire nell'equazione. Può capitare di trovarsi bloccati in Google Docs, senza poter continuare a scrivere, con un messaggio che recita l'impossibilità dell'applicazione di comunicare con i server. Con Gmail, quando si invia un messaggio, può succedere di rimanere ad osservare il messaggio  "invio in corso", e così via con Google Calendar e gli altri servizi.

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Spesso basta attendere qualche manciata di secondi e il servizio riparte, ma differentemente da un classico notebook, con il Chromebook dovrete fermarvi e aspettare. Questi blocchi non accadono a scadenza oraria, ma diverse volte in una giornata di lavoro, e possono dipendere anche dalla propria connessione Internet. Tenete un occhio aperto per questi disservizi temporanei se deciderete di assaggiare l'esperienza Chrome, come suggerirò più avanti.

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