Vendere: quali mezzi di pagamento scegliere?

L'avvento di Internet ha reso molto più facile comprare, vendere e scambiare beni online. Ecco qualche utile indicazione su come farlo minimizzando i rischi.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Se avete letto la parte relativa agli acquisti, sapete già che la scelta del mezzo di pagamento è determinante per la sicurezza del compratore. Questo non significa che per voi sia irrilevante perché rassicurare il compratore vi rende più appetibile di altri venditori.

Il mio consiglio è di scartare a priori i mezzi di pagamento intrinsecamente insicuri (o percepiti come tali) quali i versamenti su carte di credito ricaricabili, i money transfer poco trasparenti (basta leggere i giornali), ecc. Peraltro, potete anche sfruttare questa limitazione a vostro vantaggio mettendo in chiaro che non li accettate perché non sono sicuri per nessuna delle parti.

Come ho già detto, le opzioni che consiglio sono solo tre: bonifico, contanti e PayPal (o simili). Per le ragioni vi rimando a pagina 5 così non dovete sorbirvi un'altra volta le stesse cose tranne per due piccole ma importanti precisazioni.

vendere 03
Foto: prykhodov / Depositphotos

Se accettate un pagamento in contanti, controllate bene le banconote, soprattutto quelle da 20 e 50 euro che sono più soggette a falsificazione. Per tale motivo (ma anche per altri), evitate di fare lo scambio in luoghi bui o appartati ma preferite luoghi frequentati e ben illuminati.

Inoltre, se convenite un pagamento in contanti e l'acquirente si presenta con un assegno bancario girate i tacchi. Poco importa se l'assegno copra solo in parte il dovuto o, ancora peggio, se sia più alto e vi chieda almeno parte della differenza: girate i tacchi. In una situazione del genere avete il 99% di probabilità di trovarvi di fronte a una possibile truffa quindi lasciate perdere.

Il pagamento tramite PayPal è un po' come il parmigiano reggiano perché va sempre bene, dall'antipasto al dessert, ed è molto apprezzato dagli acquirenti perché sanno di essere più tutelati. I contro sono sostanzialmente due, le commissioni e la possibilità di un reclamo da parte dell'acquirente.

Quanto alle commissioni, PayPal chiede il 3,4% + € 0,35 quindi, se volete incassare 100 euro, sappiate che l'acquirente vi deve pagare [(€100/96,6) x 100] + 0,35 = 103,87. Se preferite fare il calcolo più rapidamente, moltiplicate il prezzo per 1,0352 ed aggiungete al totale 0,35.

Per quanto concerne le possibilità di ricevere un reclamo, la vostra miglior difesa è la trasparenza: indicate minuziosamente eventuali difetti, per quanto banali, spedite con corriere tracciato e assicurato e seguite pedissequamente le istruzioni per l'invio che trovate più avanti. Questo non annulla la possibilità che l'acquirente faccia un reclamo e cerchi di ottenere la restituzione di quanto pagato ma vi mette in condizione di ridurre notevolmente i motivi per cui potrebbe farlo o, in caso lo abbia fatto, che gli venga data ragione.