GPGPU: Bitcoin, Litecoin, LuxMark e RatGPU

Recensione della Nvidia GeForce GTX 750 Ti, la prima scheda video con GPU GM107 basata su architettura Maxwell. Efficienza e prestazioni in un condensato ben riuscito.

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a cura di Tom's Hardware

GPGPU: Bitcoin, Litecoin, LuxMark e RatGPU

I seguenti test non catturano ogni aspetto del general-purpose computing (ci sono ancora Photoshop, WinZip e i test sul video editing nella suite che non abbiamo potuto eseguire). Ci è tuttavia sembrata una buona idea mettere a confronto l'architettura Maxwell con quella Kepler, e fare un raffronto più generale tra AMD e Nvidia.

BTC Mining

Anche se l'azienda non ha voluto entrare nei particolari dei miglioramenti applicati, sappiamo che Maxwell gestisce l'hashing molto meglio di Kepler, ed è evidente dalla vittoria sulla GeForce GTX 680 e sulla GTX 770. Almeno per quanto riguarda il BTC, però, la GeForce GTX 750 Ti è ancora battuta dalla Radeon R7 260X e da diverse altre soluzioni di AMD.

Certamente Bitcoin non è l'unica criptomoneta che si affida all'hashing. MaxCoin, per esempio, è un membro della famiglia SHA3, ed è supportato nell'ultima versione di CudaMiner. Curiosi di vedere come si comportasse la GTX 750 Ti rispetto alla GTX 650 Ti, abbiamo eseguito il test SHA2 in Sandra 2014:

Ci sono grandi miglioramenti dovuti al Compute Shader delle DirectX, ma optando per CUDA la differenza è incredibile. È probabile che Maxwell migliori il comportamento della GPU con alcune delle operazioni integer che rallentavano su Kepler. Speriamo che Nvidia levi l'alone di mistero che circonda la nuova architettura molto presto per fare maggiore luce su questa differenza.

LTC Mining

Il mining di Bitcoin non è un'operazione in cui eccellono CPU e GPU, rispetto agli ASIC dedicati e ai dispositivi FPGA. Tuttavia i due componenti hardware possono essere di grande aiuto per quanto concerne Litecoin. L'uso di scrypt nell'algoritmo proof-of-work, piuttosto che SHA-256 di Bitcoin, rende lo sviluppo di hardware dedicato molto più complesso. Così, le GPU sono davanti, anche se ci sono grandi difficoltà nel gestire investimenti e consumi in modo che assicurino un ritorno.

Storicamente le schede di Nvidia non riescono a tenere il passo delle soluzioni Radeon, ed è per questo che le R9 290X scarseggiano, soprattutto negli Stati Uniti, dove negli ultimi giorni i prezzi sono schizzati alle stelle. I miglioramenti all'architettura Maxwell consentono alla GTX 750 Ti da 60 W di superare la GTX 660 da 140 W e avvicinarsi alla R7 260X da 150 W, presentata la scorsa settimana. Su una scala di prestazioni (in kH/s) per watt, la scheda di Nvidia è decisamente davanti alla soluzione di AMD. Quattro schede video GM107 in un sistema di mining dovrebbero essere in grado di battere una R9 290X, spendendo e consumando meno.

LuxMark 2.0

LuxMark è un altro feudo di AMD, dove le prestazioni di calcolo delle GPU Radeon solitamente affossano le schede di Nvidia. Le Radeon sono così tanto più veloci che Nvidia solitamente evita di commentare i nostri risultati, limitandosi a dire che non ottimizza per carichi di lavoro generici sulle schede video dedicate al gaming.

A ogni modo la GTX 750 Ti si comporta abbastanza bene per essere una scheda da 60 W. Finisce comunque dietro le altre schede basate su GPU Bonaire che occupano il suo segmento di prezzo. Confrontate comunque il suo punteggio di 943 e quello della GTX 580, pari a 893. Stiamo sempre parlando di una ex portabandiera da 250 W!

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