Echo Express Pro, uno sguardo

Echo Express Pro, uno sguardo

Sonnet Technologies vende tre differenti chassis Thunderbolt, differenziati principalmente per la dimensione, per schede PCI Express. Il più grande è Echo Express Pro, ed è quello che testiamo in questo articolo. Contiene due schede video - oppure una singola soluzione dual-slot. Il prezzo è di 800 dollari.

La soluzione base di Echo Express supporta una singola scheda PCIe con una lunghezza massima di 19,5 centimetri. Costa 600 dollari. Infine c'è la versione entry-level Echo Express SE che supporta un prodotto single-slot PCIe, ma è grande abbastanza per una scheda di dimensioni compatte. Il prezzo è di 400 dollari.

Sonnet Technologies non vende questi box come soluzioni per aggiungere una scheda video dedicata ai notebook consumer. Dati i prezzi, infatti, sono molto più indicati per workstation mobile: aggiungono l'espandibilità di un controller RAID a otto porte, consentono di aggiungere schede video di editing A/V professionali o persino incorporare la connettività Fibre 8 Gb a un sistema mobile.

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L'Echo Express ha un design esterno semplice ed elegante. I bordi in alluminio solido hanno due scopi: esteticamente ricordano il guscio argentato dei computer Mac di Apple e funzionalmente, aiutano a dissipare il calore dalla scheda interna aggiuntiva. Sonnet Technologies usa delle ventole sulla parte frontale e posteriore dei box per offrire un adeguato ricircolo d'aria.

Installare una scheda è semplice, basta rimuovere la cover superiore dopo aver tolto le viti di sicurezza posteriori e poi potete inserire la vostra scheda video PCI Express. Sappiate che Sonnet non offre alcun connettore di alimentazione aggiuntivo, il che potrebbe limitarvi nella scelta della scheda da installare. Il box usa un circuito di alimentazione proprietario, quindi non potete aggiornare l'alimentatore.

Ci sono tuttavia dei paletti: né Echo Express Pro né Echo Express sono stati progettati per supportare dispositivi di archiviazione interna. Il modo corretto per usare il prodotto sarebbe quello di installare un controller con connettività esterna e poi collegare un JBOD progettato per ospitare e alimentare diversi hard disk.

Tutti e tre i box hanno connettori a 16 linee, che possono ospitare qualsiasi cosa, dalle schede video di fascia alta alle soluzioni audio più piccole. Poiché Thunderbolt è limitato a un throughput di 10 Gb/s, potete aspettarvi l'equivalente di un collegamento a quattro linee di seconda generazione. Il risultato è che i carichi di lavoro frenati dal bandwidth soffriranno rispetto all'uso di una scheda video in uno slot nativo.