Intel, 16 anni di schede madre

Abbiamo approfittato di un piccolo museo all'interno di una sede Intel per ripercorrere la storia delle motherboard Intel.

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a cura di William Van Winkle

Introduzione

Il mese scorso vi abbiamo portato all'interno nell'impianto Hawthorn Farm di Intel, dove l'azienda sviluppa e ottimizza le schede madre. Uscendo dal complesso, abbiamo attraversato un corridoio, alla fine del quale c'era un varco protetto da un metal detector. Il corridoio era decorato con dozzine di schede madre, incorniciate come quadri in un museo, a testimoniare gli anni d'innovazione Intel nel settore delle motherboard.

Passeggiando per questo corridoio, ci siamo sentiti quasi degli archeologi. Alcune schede ci hanno ricordato da dove sono nate alcune tecnologie che usiamo tutt'oggi, altre, invece, alcuni momenti poco gloriosi.

Abbiamo deciso, perciò, di tornare e scattare qualche foto in questo monumentale corridoio. Quelle che seguono sono le immagini di dozzine di schede madre che hanno avuto un'importanza storica per il settore.

Sono Batman

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Nel 1993, Intel presentava la scheda madre "Batman", la prima soluzione commerciale di un'azienda impegnata nel settore delle motherboard. Prima di Batman Intel aveva prodotto solo delle schede madre di riferimento, indirizzate ai grandi OEM e MCN (multi-national corporations).

Intel puntava a risolvere un problema cronico: all'uscita di una nuova CPU, all'epoca, non c'erano schede madre a supportarlo: la soluzione migliore era, evidentemente, presentare i prodotti insieme. Nel marketing questa strategia si chiama "Time to market" o TTM, e Intel l'ha messa in pratica per accelerare la diffusione dei processori Pentium.

Quei chip rettangolari, che vedete vicino al socket, sono la cache, che non era ancora integrata nel processore. E i chip più grandi? Erano dedicati all'amministrazione delle periferiche di I/O, quello che oggi fa il Southbridge, nella maggior parte dei casi.