Conclusioni

La presentazione dei nuovi processori Intel Core i7 è alle porte. In attesa dei benchmark, iniziamo con il dare un'occhiata all'architettura su cui saranno basati: Nehalem.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Conclusioni

Conroe aveva posto ottime fondamenta e Nehalem ci ha costruito sopra. I nuovi processori hanno la stessa ed efficiente architettura, ora più modulare e scalabile, che dovrebbe garantire il successo nei differenti segmenti di mercato. Non stiamo dicendo che Nehalem rivoluziona l'architettura Conroe, ma che opera una rivoluzione sulla piattaforma Intel, che si oppone ad AMD in termini di progetto, e la sorpassa in termini d'implementazione.

Con tutti i miglioramenti fatti a questo livello (controller di memoria integrato, QPI), non ci sorprende che i cambiamenti nell'esecuzione siano puramente incrementali. Il ritorno dell'Hyper-Threading è rilevante e ci sono piccole ottimizzazioni che dovrebbero garantire un notevole guadagno prestazionale rispetto al Penryn a parità di frequenza.

I guadagni maggiori si otterranno in situazioni dove la memoria faceva da principale collo di bottiglia. Nella lettura di quest'articolo, avrete probabilmente notato che questa è un'area dove gli ingegneri hanno focalizzato la loro attenzione. Oltre al controller di memoria integrato, che produrrà senza dubbio i maggiori margini di miglioramento nei casi in cui servirà accedere alla memoria, ci sono altri miglioramenti, sia piccoli che grandi - nuove gerarchie per cache e TLB, accesso alla memoria non allineato e prefetcher.

Dopo tutte queste considerazioni teoriche, il prossimo passo sarà vendere se i miglioramenti nelle applicazioni manterranno le attese che la nuova architettura ha sollevato. Lo faremo in una futura serie di articoli, restate sintonizzati!