Sottosistema di memoria

La presentazione dei nuovi processori Intel Core i7 è alle porte. In attesa dei benchmark, iniziamo con il dare un'occhiata all'architettura su cui saranno basati: Nehalem.

Avatar di Andrea Ferrario

a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Sottosistema di memoria

Controller di memoria integrato

Intel ha impiegato del tempo per raggiungere AMD su questo aspetto. Come accade spesso, quando il gigante fa qualcosa, lo fa in grande. Mentre il core AMD Barcelona integra due controller di memoria a 64 bit con supporto DDR2, il miglior processore Intel integra tre controller di memoria DDR3. Con memorie DDR3-1333, che Nehalem supporterà, il bandwidth disponibile in certe configurazioni sarà di 32 GB/s. Il vantaggio di avere un controller di memoria integrato non è solo una pura questione di bandwidth, perché abbassa sostanzialmente la latenza di accesso alla memoria, un aspetto importante se consideriamo che ogni accesso costa diverse centinaia di cicli. Nonostante la riduzione della latenza del controller di memoria integrato sarà apprezzabile nel comparto desktop, saranno le configurazioni multi-socket server a beneficiare dell'architettura maggiormente scalabile. Prima, mentre il bandwidth rimaneva costante quando venivano aggiunte le CPU, ora ogni nuova CPU aggiunta incrementerà il bandwidth, poiché ogni processore ha il proprio spazio locale di memoria.

Questa è una configurazione Non Uniform Memory Access (NUMA), il che significa che gli accessi alla memoria possono essere più o meno importanti, a seconda dei dati contenuti nella memoria. Un accesso alla memoria locale ha ovviamente una latenza inferiore e un bandwidth maggiore; al contrario, un accesso alla memoria remota richiede il transito attraverso il collegamento QPI, che riduce le prestazioni.

L'impatto sulle prestazioni è difficile da prevedere, perché dipenderà dall'applicazione e dal sistema operativo. Intel afferma che lo svantaggio per un accesso remoto, in termini di latenza, è di circa il 70% e che il bandwidth può ridursi della metà rispetto all'accesso locale. Secondo Intel, anche con l'accesso remoto via collegamento QPI, la latenza sarà inferiore rispetto a quella dei precedenti processori, dove il controller di memoria era situato nel Northbridge. Tuttavia, queste considerazioni si applicano solamente alle applicazioni server, da diverso tempo progettate con in mente specifiche configurazioni NUMA.