Risultati: Sandra 2014 e 3DMark

Intel ha presentato le CPU Xeon E5-2600 v2 basate su architettura Ivy Bridge-EP. Abbiamo ricevuto un paio di processori E5-2687W con otto core e 25 MB di cache L3 ciascuno, e li abbiamo confrontati con l'offerta di precedente generazione 2687W.

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a cura di Tom's Hardware

Risultati: Sandra 2014 e 3DMark

Nella recensione dello Xeon E5-2600 abbiamo constatato quanto fossero più veloci un paio di Xeon E5 Sandy Bridge-EP rispetto alle soluzioni Xeon Westmere-EP o Nehalem-EP. Più che in ambito desktop, Intel è stata aggressiva nell'aumentare il numero di core. Così, passare da quattro a sei core, per poi arrivare a otto core per socket porta ad avere grandi miglioramenti con il software ottimizzato per sfruttare i thread.

La transizione ai 22 nanometri ha permesso a Intel di creare CPU Xeon-E5 2600 v2 fino a 12 core. Il rimpiazzo dello Xeon E5-2687W è tuttavia un prodotto a otto core. Anziché focalizzarsi su maggiori risorse di calcolo, Intel ha aumentato la cache L3 condivisa a 25 MB e incrementato le frequenze. Queste differenze, unite al cambiamento di architettura, portano a piccoli miglioramenti nel benchmark integer di Sandra, mentre portano a una maggiore velocità nei calcoli a doppia precisione. Entrambe le configurazioni con due processori dimostrano un vantaggio rilevante rispetto a un Core i7-4960X.

Fin dai tempi del Core i7-3770K sappiamo che l'azienda non ha implementato cambiamenti rilevanti ai propri core IA. Lo Xeon E5-2687W v2 gode del vantaggio di una frequenza più alta rispetto al predecessore, mentre tutte e tre le configurazioni beneficiano del supporto AVX.

Persino in configurazione a singolo processore, il controller di memoria quad-channel di Intel permette di avere un bandwidth elevato. Il Core i7-4960X riesce a superare i 40 GB/s con le DDR3-1866. Due CPU Xeon E5-2687W quasi raddoppiano tale numero usando memoria DDR3-1600 e raggiungendo i 74 GB/s. Gli Xeon E5-2687W v2 aumentano il throughput massimo di quasi il 10%, superando di pochissimo gli 80 GB/s.

Sappiamo inoltre che l'inclusione di AES-NI in tutte e tre queste workstation significa che le istruzioni sono eseguite alla velocità più alta possibile con la quale sono raccolte dalla RAM, rendendo il tutto un'operazione limitata dal bandwidth. Come da attese, le prestazioni scalano di conseguenza. Il benchmark hashing è gestito dai core x86, quindi il processore a sei core 4960X riesce a raggiungere meno della metà del throughput delle soluzioni a 16 core.

Data la vecchia GPU workstation nel nostro sistema, l'unico dato per cui vale la pena osservare 3DMark è il test Physics, ottimizzato per sfruttare i thread della CPU. I risultati dei benchmark, tuttavia, non scalano di pari passo al numero dei core. Il più recente Xeon E5-2687W v2 riesce a ottenere un chiaro vantaggio grazie alla cache L3 più ampia e alla maggiore frequenza.