Prova su strada

Il leader di mercato delle periferiche torna alla carica con il suo desktop DiNovo, un kit composto da tastiera e mouse MX1000 Bluetooth, caratterizzato da un design elegante e da un'elevata qualità costruttiva.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Prova su strada

Se siete abituati a lavorare con una tastiera classica per computer desktop, passare alla DiNovo vi richiederà un po' di pratica. Al contrario, se usate regolarmente il portatile, l'impatto sarà dei più felici, perché la tipologia, la resistenza e la corsa dei tasti sono identiche a quelle provate con i notebook.

Quale che sia la vostra "formazione", dopo una prima fase di studio scoprirete un grande confort di scrittura.

Il peso della DiNovo, maggiore di quello che si potrebbe immaginare, e gli ottimi materiali usati conferiscono una sensazione di robustezza, nonostante il profilo sottile potrebbe suggerire diversamente. La stabilità è perfetta sia per il corpo principale che per il pad numerico.

La soluzione del tastierino numerico separato, come per i modelli precedenti, ha luci e ombre. Innanzitutto il Media Pad non offre, diversamente dalla tastiera principale, la possibilità di variare l'inclinazione con i classici piedini a scomparsa. In pratica sollevando in quel modo la tastiera ci si ritrova a lavorare su due diversi livelli d'altezza.

Inoltre i tasti del Media Pad sono leggermente più piccoli, e la digitazione rapida di numeri, tipica di chi usa molto il foglio elettronico, è abbastanza scomoda. Chi fa un uso generico del computer non dovrebbe comunque riscontrare grossi problemi.

L'alimentazione del mouse è assicurata da una batteria al litio, la base di appoggio si occupa anche della ricarica. Con utilizzo normale il mouse si scarica dopo più di tre settimane, per non rimanere mai a secco basta metterlo in carica quando il pratico indicatore a tacche segna la "riserva", colorandosi di rosso.

Tastiera e Media Pad si alimentanto con normali batterie stilo (AA). Logitech include nella confezione sei batterie Duracell alcaline (4+2) e purtroppo ancora una volta non abbiamo un sistema di ricarica integrato. Le batterie alcaline ci mettono parecchi mesi a scaricarsi, ma sarebbe una buona pratica usare sempre e comunque pile ricaricabili.