Consumi nei giochi

Benchmark della Radeon R9 290 di AMD, la seconda scheda video dotata di GPU Hawaii. Ecco come si comporta rispetto alla R9 290X e alle soluzioni concorrenti di casa Nvidia.

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a cura di Tom's Hardware

Consumi nei giochi

Misurare i consumi energetici

Usiamo una pinza amperometrica per misurare il consumo di energia sia a livello del cavo di alimentazione PCIe esterno e, usando un PCB speciale, direttamente dallo slot PCIe. Queste misurazioni sono registrate in parallelo e in tempo reale, sommate a ogni secondo, e registrate usando il monitoraggio multicanale insieme alle rispettive tensioni. Infine, misure e tensioni sono moltiplicate. Tutto questo si traduce in una curva che rappresenta un arco di 10 minuti - per via del fatto che le schede grafiche raggiungono la loro temperatura operativa in tempi relativamente brevi.

La curva non solo è rappresentativa, ma anche esatta. Le misure per l'intero sistema possono essere parziali per via del numero di fattori oltre alla scheda video che potrebbero influenzare i consumi. Ad esempio, una scheda video più veloce potrebbe portare la CPU a consumare di più dato che non c'è più un fattore limitante. Inoltre, l'equipaggiamento usato per le misurazioni è piuttosto lento e di conseguenza incapace di fornire un'immagine accurata e dettagliata dei consumi nel tempo. Abbiamo scelto la GTX 780 come avversaria della R9 290 per via del fatto che è molto vicina in termini prestazionali in questo test, il che la rende una buona base per un confronto. Abbiamo aggiunto la GeForce GTX 770 e una Radeon R9 280X, dato che "giocano" nella medesima classe prestazionale.

AMD Radeon R9 290: consumi con giochi in loop

Il feedback ricevuto dopo la recensione della R9 290X ci ha portato a cercare la risposta a un quesito: l'efficienza delle schede grafiche Hawaii cambia se si mantengono volutamente basse le temperature? Per questo motivo, vi presentiamo tre insiemi di risultati per questo test della Radeon R9 290.

Default Mode e impostazioni con Catalyst 13.11 Beta v7

Questa modalità è simile alla Quiet della R9 290X con una ventola capace di girare al massimo al 40% per raggiungere il target di temperatura. Abbiamo dato uno sguardo a una sessione di 10 minuti di benchmark basata su un loop di Metro Last Light impostato al massimo dei dettagli. È interessante vedere che il consumo è decisamente superiore prima che il target di temperatura venga raggiunto e poi cala notevolmente. Il consumo medio nel grafico prende i valori solo dopo l'entrata in gioco di un limitatore per rendere i consumi più rappresentativi dell'uso reale.

Target di temperatura di 70 °C e velocità massima della ventola all'80% con i Catalyst 13.11 Beta v7

La seconda sessione di benchmark mostra i consumi della scheda dopo aver impostato il target di temperatura a 70 °C e la velocità massima della ventola all'80% lasciando intoccato solo il power limit. Il miglior raffreddamento riesce a cancellare i picchi e rende più piane le curve. Il consumo è generalmente più elevato. Non amiamo particolarmente le curve molto "affollate" caratterizzate da molti salti, le quali possono essere solo parzialmente spiegate da aumenti improvvisi nella frequenza della GPU.

Il grande calo nei consumi mostrato dalla R9 290 con raffreddamento forzato all'80% e una curva della frequenza della GPU più costante conferma la teoria che raggiungere il target di temperatura si traduce in tentativi frenetici di regolazione da parte del power limiti, che porta ad avere i balzi che potete osservare.

Default Mode e impostazioni Catalyst 13.11 Beta v8

Poco prima del debutto della R9 290 AMD ci ha informato dello spostamento della data di lancio e ha distribuito un nuovo driver che si supponesse migliorasse in modo rilevante il modo in cui la scheda lavorava. In realtà l'aggiornamento è un compromesso tra le modalità Quiet e Uber viste sulla R9 290X. Una velocità massima della ventola portata al 47% e un target di temperatura di 90 °C rappresentano due valori che sono esattamente nel mezzo alle due modalità. Diamo uno sguardo ai consumi e alle frequenze effettivamente raggiungibili.

Sono due le cose interessanti. La prima è che il picco dei consumi è sparito, con la scheda esattamente allo stesso livello della soluzione con raffreddamento forzato nel momento in cui viene raggiunto il limite di temperatura. La seconda è che le frequenze di lavoro sono costanti e solo leggermente più basse di quellea della scheda raffreddata meglio. Osservando questi risultati diventa chiaro cos'ha fatto AMD con i nuovi driver: ha creato una scheda video più fresca, ma rumorosa, in grado di assicurare un piccolo aumento prestazionale.