Nelle viscere del SanDisk Extreme II

Recensione - Test del SanDisk Extreme II basato sul controller Marvell 88SS9187 e dotato di memoria Toggle-mode NAND a 19 nanometri. SanDisk ha curato anche il firmware, realizzando un prodotto dal potenziale interessante. Come si confronta con la concorrenza?

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a cura di Tom's Hardware

Nelle viscere del SanDisk Extreme II

Aprire l'Extreme II è facile. Quattro viti sono nascoste dietro l'etichetta e la parte alta in plastica si differenzia dallo chassis metallico sottostante. Una serie di pad termici accoppiano componenti sul PCB al case metallico per migliorare il trasferimento di calore. Questi pad coprono la cache DRAM, il controller Marvell e otto package NAND.

Il PCB della versione da 240 GB potrebbe non riflettere completamente il prodotto finale. Ciò che non dovrebbe cambiare, tuttavia, sono gli otto package quad-die ABL eX2 Toggle-mode NAND a 19 nanometri, che aggiungono fino a 256 GB di capacità. L'interfaccia Toggle-mode elimina il segnale di clock necessario per le Flash sincrone, teoricamente abbassando i consumi.

Abbiamo visto simile caratteristiche energetiche con la NAND Flash a 19 nm prodotta da Toshiba e SanDisk, anche se i vecchi SSD Toggle-mode tendevano a usare più energia delle soluzioni concorrenti con memoria aderente allo standard ONFi.

Il controller Marvell 9187 è fiancheggiato da 256 MB di DDR3 DRAM di Hynix. Ci piace che il rapporto tra DRAM e NAND sia di 1 MB per ogni gigabyte di Flash on-board, quindi ha senso che questo Extreme II da 240 GB abbia 256 MB. Il modello da 120 GB ha 128 MB di cache, mentre il modello da 480 GB ne ha 512 MB. Il lato posteriore del PCB è nudo, a parte alcuni punti di saldatura.