Risultati: Tom's Storage Bench v1.0

Recensione - Test del Seagate 600 SSD da 240 GB, prodotto per il mondo consumer basato su controller Link a Media 87800 e memoria NAND Flash Toggle-mode a 19 nanometri. La prima soluzione per il mercato dei PC di Seagate reggerà il confronto con altre realtà?

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a cura di Manolo De Agostini

Risultati: Tom's Storage Bench v1.0

Storage Bench v1.0

Storage Bench integra tutte le operazioni di I/O di una traccia registrata nel corso di due settimane. Ripetere questa sequenza serve a catturare le prestazioni in numeri intuitivi anche a un primo sguardo. Il tempo di idle viene cancellato, lasciando all'analisi solamente il tempo in cui ogni drive è impegnato con comandi host. Prendendo quel valore e l'ammontare dei dati scambiati durante la traccia, arriviamo a ottenere un data rate medio (in MB/s) che possiamo usare per confrontare i drive.

Non è un sistema perfetto. La traccia originale cattura il comando TRIM in transito, ma poiché è riprodotta su un drive senza un file system, TRIM non funzionerebbe nemmeno se fosse inviato durante il replay della traccia. Inoltre, eseguire i test con una traccia è un gran modo per catturare momenti dell'effettività attività di archiviazione, dandoci così dati complementari a quelli di Iometer.

Data incomprimibili e Storage Bench v1.0

Degno di nota anche il fatto che il test della nostra traccia spinge il dato incomprimibile attraverso i buffer del sistema per far sì che il drive sia testato. Quindi, quando il replay della traccia riporta l'attività di scrittura, sta scrivendo dati ampiamente incomprimibili. Se effettuiamo un test simile su un SSD con controller SandForce, possiamo monitorare gli attributi SMART per avere un quadro un po' più chiaro.

Mushkin Chronos Deluxe 120 GB

attributi SMART

Incremento valore RAW
#242 Letture Host (in GB) 84 GB
#241 Scritture Host (in GB) 142 GB
#233 Scritture NAND compresse (in GB) 149 GB

Le letture host sono decisamente superiori rispetto alle scritture host. È tutto all'interno della traccia. Con la compressione/deduplicazione inline di SandForce, vi aspettereste che la quantità d'informazione scritta verso la Flash fosse inferiore rispetto alle scritture host (a meno che il dato sia ampiamente incomprimibile, certamente). Per ogni gigabyte che l'host richiede siano scritti, il drive Mushkin è forzato a scrivere 1.05 GB.

Se il replay della nostra traccia fosse stato composto da scritture facili da comprimere che avrebbero cancellato il buffer, avremmo visto scritture verso la NAND come una frazione delle scritture host. Questo pone i drive testati su un piano più equo, malgrado la capacità del controller di comprimere dati al volo.

Velocità media

La traccia Storage Bench genera più di 140 GB di scritture durante il test. Ovviamente tende a penalizzare le unità più piccole da 180 GB e ricompensa quelle con una capacità di oltre 256 GB. È un po' sleale, sotto questo punto di vista, ed è per questo che è una buona metafora della vita.

Per prima cosa, diciamo subito che il Vector è veloce. Il Seagate 600 SSD si comporta comunque bene. Il secondo aspetto è che tra tutti gli SSD da 240/256 GB di questo gruppo - tutti i prodotti eccetto il Vector - sono distanziati di poco l'uno con l'altro.

Il Corsair Neutron GTX è dietro al prodotto di Seagate. In termini assoluti, il Neutron è 30 MB/s dietro il 600 SSD. Vale la pena notare come si comportano l'SSD 335 e l'SSD 510. Quest'ultimo è più lento della soluzione Corsair solo di alcuni KB/s, mentre l'SSD 335 è leggermente davanti al Seagate SDD 600. Considerando che la vasta maggioranza dei trasferimenti ha dimensioni di 4 KB, una settimana di attività del sistema non punisce così tanto l'SSD 510 come le classifiche delle precedenti pagine fanno credere.

Sarebbe ragionevole attendersi che le soluzioni Seagate e Corsair offrissero numeri quasi identici, in base ai risultati precedenti. Dato che entrambi sono presumibilmente molto simili a livello di firmware, le differenze prestazionali potrebbero ammontare a qualche gigabyte di NAND sul Seagate.

Tempi di servizio e deviazione standard

Ci sono tante informazioni che possiamo raccogliere con Tom's Storage Bench oltre alla velocità media. I tempi medi di servizio mostrano che la reattività è simile alla media delle operazioni di I/O durante la traccia. Sarebbe difficile tracciare le 10 milioni di I/O che compongono il test, quindi è più sensato osservare il tempo medio per servire un'operazione di I/O. Possiamo anche tenere sott'occhio la deviazione standard dal tempo medio di servizio. In questo modo le unità migliori, con tempi minori e più costanti, mostrano i valori più bassi.

Date la sua velocità media, siamo rimasti un po' sorpresi di vedere il più lento Neutron GTX servire operazioni di I/O rapidamente quanto il Seagate 600 SSD. La soluzione di Corsair potrebbe fare il proprio lavoro in modo più costante del Seagate, tuttavia. Generalmente, il Neutron dimostra una migliore qualità di servizio, anche se le differenze non sono incredibilmente elevate.