Risultati: prestazioni sequenziali 128 KB
Le altissime prestazioni in lettura e scrittura sequenziale sono un marchio dei moderni SSD. Per misurarle usiamo dati incomprimibili su uno spazio LBA da 16 GB e poi testiamo con queue depth da uno a 16. Riportiamo questi numeri in binario - dove 1 KB equivale 1024 - anziché numeri decimali - dove 1 KB sono 1000 byte. Quando necessario limitiamo anche la scala della classifica per migliorare la leggibilità.
Lettura sequenziale 128 KB
Fino a quando siamo limitati dalle prestazioni dell'interfaccia, non c'è molto da vedere nell'analisi delle letture sequenziali 128 KB. È abbastanza semplice per questi SSD raggiungere numeri elevati. L'SSD 730 da 480 GB supera le soluzioni Intel orientate al settore enterprise, con un picco che oltrepassa i 525 MB/s. E questi sono numeri binari, non decimali. Se avessimo cambiato le unità, avremmo riportato numeri più vicini a 560 MB/s.
Scrittura sequenziale 128 KB
La serie SSD 730 batte l'SSD DC S3500, architetturalmente simile, di un piccolo margine, raggiungendo quasi 480 MB/s.
Certo, si tratta di queue depth più alte. In senso stretto, gli accessi sequenziali con queue depth elevate non sono realmente sequenziali. Il sistema operativo e l'SSD vedono più thread effettuando attività sequenziale come casuale; richieste consecutive sono per gli indirizzi di blocchi logici a più di un LBA di distanza.
Ecco un focus sulle prestazioni in lettura e scrittura sequenziale da 128 KB massime osservate con Iometer:
Intel non usa una tecnologia di emulazione della memoria SLC come Samsung, SanDisk e OCZ ma si appoggia alla forza bruta - molti die, un controller potente e una memoria NAND flash veloce. Come potete vedere, le soluzioni Intel armate di un controller proprietario si comportano meglio rispetto a gran parte della concorrenza, in particolare quando si tratta di scritture. Gli SSD 730 si scontrano con i più veloci prodotti client disponibili, mentre le soluzioni più enterprise (SSD DC S3x00) finiscono a metà gruppo.