La creatività non conosce limiti quando si tratta di dare nuova vita alle tecnologie obsolete, e il progetto realizzato dal maker Ben Makes Everything ne è una dimostrazione straordinaria. Usando i componenti di una stampante 3D Creality Ender 3 ormai inutilizzata, il maker ha sviluppato un sofisticato sistema robotico per la gestione automatizzata di riprese fotografiche e video. Il risultato finale, che potete vedere in questo video YouTube, dimostra come l'upcycling tecnologico possa trasformare apparecchiature destinate al dimenticatoio in strumenti professionali completamente diversi dal loro scopo originario.
Una seconda vita per i motori della stampante
L'ingegnosa trasformazione sfrutta al massimo le potenzialità della meccanica originale della Ender 3. I quattro motori stepper che normalmente controllano gli assi X, Y, Z e l'estrusore del filamento sono stati completamente riprogrammati per gestire i movimenti della camera robotica. Un motore si occupa della rotazione del piano girevole su cui posizionare l'oggetto da fotografare, mentre un secondo controlla l'inclinazione verticale della fotocamera.
Gli altri due motori gestiscono il posizionamento tridimensionale della camera rispetto al soggetto, permettendo movimenti fluidi avanti e indietro, oltre che su e giù. Questa configurazione offre una libertà di movimento che ricorda i sistemi professionali utilizzati negli studi fotografici, ma con un costo decisamente inferiore.
Il software che fa la differenza
La vera genialità del progetto risiede nell'approccio software adottato da Ben. Invece di sviluppare un sistema di controllo completamente nuovo, ha mantenuto il firmware Marlin open source originariamente installato sulla stampante. Questa scelta si è rivelata vincente, poiché Marlin può essere facilmente riprogrammato per interpretare comandi destinati al controllo di movimenti fotografici anziché di stampa 3D.
La programmazione dei movimenti avviene attraverso un script Python personalizzato che genera i file G-code necessari. Questo approccio mantiene la compatibilità con l'ecosistema esistente della stampa 3D, permettendo a chiunque abbia familiarità con questi codici di comprendere e modificare il funzionamento del sistema.
Riutilizzo totale dei componenti
L'aspetto più interessante del progetto è l'utilizzo pressoché completo dell'hardware originale. La struttura metallica della Ender 3 è stata adattata per sostenere il nuovo sistema, mentre schermo e scheda controller originali continuano a svolgere le loro funzioni. Questo approccio dimostra come sia possibile evitare sprechi tecnologici significativi, trasformando apparecchiature ancora funzionali in strumenti specializzati.
Ben ha documentato l'intero processo creativo in un video dettagliato che mostra sia il risultato finale che le fasi di sviluppo del progetto. La dimostrazione pratica evidenzia la fluidità dei movimenti ottenuti e la precisione nel posizionamento della camera, caratteristiche essenziali per riprese professionali.
L'upcycling come filosofia tecnologica
Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di come l'innovazione possa nascere dalla creatività applicata al riutilizzo. In un'epoca in cui il ricambio tecnologico è sempre più accelerato, iniziative come questa dimostrano che spesso la soluzione più elegante non è sostituire completamente un dispositivo, ma ripensarne completamente l'utilizzo. L'approccio di Ben potrebbe ispirare altri maker a guardare con occhi diversi alle proprie apparecchiature obsolete, vedendole non come rifiuti tecnologici ma come componenti per nuove creazioni.