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a cura di Tom's Hardware

Retroilluminazione massima - senza calibrazione

Una frequenza di aggiornamento adattativa è un "must" per un monitor gaming come il PG27VQ. A tal fine abbiamo inserito altri prodotti di fascia alta nel gruppo di confronto. Per la fascia dei 240 Hz abbiamo scelto l'Alienware AW2518H e il ViewSonic XG2530. L'Acer Z301C e l'AOC352UCG sono dei 21:9 curvi, e poi abbiamo anche l'Asus ROG Stix XG32V.

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Idealmente, un monitor ULMB dovrebbe avere una luminosità molto alta, dato che la riduzione del blur è attiva. Il PG27VQ arriva a poco più di 400 nits, un valore ideale. Attivare ULMB con l'impostazione di ampiezza dell'impulso massima porta a un calo del 44% nel livello di bianco e circa il 35% in meno di contrasto. Il fatto che funzioni a 120 Hz aiuta un po'; in passato abbiamo visto differenze maggiori tra gli schermi G-Sync. Con la risoluzione QHD è abbastanza facile mantenere il frame rate abbastanza alto senza dover acquistare una scheda video top di gamma, quindi non immaginiamo che molti utenti useranno ULMB. La tecnologia però è presente e ben implementata.

Il livello di neri sono alla pari con i monitor da 25 pollici TN che abbiamo usato confronto, e sono visibilmente più luminosi rispetto a quelli dei pannelli VA nel gruppo. La velocità è una buona cosa e siamo sostenitori dei frame rate super elevati legati ai monitor a 240 Hz. Il contrasto extra garantito dai monitor VA garantisce un miglioramento della profondità d'immagine e della qualità.

Retroilluminazione minima - senza calibrazione

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Asus ha mantenuto la luminosità del PG27VQ in un intervallo molto piccolo. Ciò consente d'impostare un livello di uscita preciso, ma è più difficile giocare in un ambiente completamente buio. Con la calibrazione, il livello minimo cala a circa 95 nits, che è un po' più appetibile. Il contrasto rimane costante in modalità G-Sync o normale, non conta l'impostazione di intensità scelta.

Dopo la calibrazione a 200 cd/m2

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Durante la calibrazione, abbiamo dovuto ridurre lo slider del contrasto di sette click per risolvere il problema del clipping, e ripulire il tracking in scala di grigi del PG27VQ. Farlo ha purtroppo abbassato il valore sequenziale a 740,7:1. Preferiremmo vederlo più vicino a 1000:1. Potete compensare un po' lasciando la gamma impostata su 2,2 per un aspetto più scuro, che però rende i dettagli delle ombre più difficili da vedere. Alla fine abbiamo impostato il preset 1,8 e abbiamo convissuto con una profondità d'immagine un po' minore. Le nostre impostazioni garantiscono anche un miglioramento non così sottile all'accuratezza del colore, come vedrete nel prossimo round di test.

Rapporto di contrasto ANSI

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Il risultato ANSI è leggermente più basso rispetto a quello sequenziale, ma non più di altri monitor di alta qualità. Il PG27VQ ha una gamma dinamica generale minore rispetto al monitor gaming medio, quindi è usato al meglio alle impostazioni luminose per mantenere i più piccoli dettagli visibili. La risoluzione QHD e un buon colore dopo la calibrazione parziale compensare la mancanza di contrasto. Di nuovo è difficile ignorare i numeri raggiunti da un qualsiasi pannello VA. Il motivo per cui i produttori non vi si concentrino appieno rimane un mistero per noi.