Western Digital ha annunciato di aver raggiunto un nuovo risultato nello sviluppo di memorie NAND. In particolare, l'azienda è riuscita a inserire 4 bit per ogni cella di memoria. Potrà quindi offrire memorie 3D NAND BiCS3 a 64 strati. Questo significa chip più capienti e maggiori prestazioni per SSD, RAM, chiavette USB e tutti i moltissimi contesti dove si usa questo tipo di memoria.
La tecnologia WD BiCS3 X4 arriva a offrire fino a 768 gigabit per singolo chip, un incremento del 50% rispetto a quanto possibile con la tecnologia X3. Nel corso di agosto l'azienda mostrerà le prime applicazioni commerciali di questa novità, nell'ambito della conferenza internazionale Flash Memory Summit a Santa Clara, California.
WD spera che la tecnologia X4 si diffonda velocemente nel mercato, grazie non solo alla maggiore capacità ma anche a prestazioni che sono ora comparabili con la precedente X3. In programma anche lo sviluppo di prodotti con BiCS4 a 96 strati sviluppati con tecnologia X4.
Western Digital con questo aggiornamento si mette al pari con il concorrente Toshiba, che propone una soluzione simile con i suoi SSD XG4 e XG5. Samsung da parte sua per ora resta punto di riferimento, in particolare con il 960 EVO (NVMe).
È lecito sperare che con l'aumentare della concorrenza in questo settore i prezzi degli SSD, e della memoria NAND in generale, vadano verso una riduzione. Di sicuro negli ultimi anni la tendenza è stata positiva: solo cinque anni fa un SSD da 120 GB era un prodotto di lusso, mentre oggi un modello da 250 GB è più o meno alla portata di tutti. I modelli migliori, come il citato Samsung 960 EVO, costano un po' di più ma non hanno costi proibitivi. Non vediamo l'ora di vedere un SSD da 1 TB a 100 euro, ma probabilmente è ancora troppo presto; per ora ce ne vogliono ancora quasi 300.
Un SSD è un componente indispensabile se si vuole assemblare un buon PC. Se vuoi spendere poco i Drevo sono una buona opzione.