IA devastante per l'ambiente, fate danni ogni volta che la usate

L'uso crescente dell'IA genera impatti ambientali significativi e spesso nascosti. Una nuova legge negli Stati Uniti cerca di affrontare la questione, ma il percorso è lungo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il CEO di OpenAI, Sam Altman, ha recentemente ammesso ciò che i ricercatori sostengono da anni: l'industria dell'intelligenza artificiale (IA) sta diventando un problema anche ambientale. Altman è tornato sul tema durante il World Economic Forum di Davos, dove ha avvertito che i sistemi AI generativi consumeranno molta più energia del previsto, mettendo sotto pressione i sistemi energetici esistenti.

Non è certo la prima volta che il tema emerge, anzi sono molti anni che ci ripetiamo quanto la moderna tecnologia - inclusa una semplice ricerca su Google - abbia un impatto ambientale tutt’altro che trascurabile. 

Tuttavia fino ad oggi gli allarmi sono caduti nel vuoto. L'ammissione di Altman forse potrebbe portare all'attenzione dei ricercatori, dei regolatori e dei titani del settore l'impatto ambientale delle tecnologie AI generative.

Altman ha indicato la fusione nucleare come una potenziale soluzione, investendo nella società Helion Energy. Tuttavia, gli esperti concordano sul fatto che la fusione nucleare non contribuirà significativamente alla decarbonizzazione necessaria per contrastare la crisi climatica. Inoltre siamo ancora molto lontani dalla realizzazione di vere centrali a fusione, mentre la crisi ambientale e quella energetica sono realtà già oggi. 

Oltre al consumo energetico, poi, i sistemi AI generativi richiedono enormi quantità di acqua dolce per raffreddare l’hardware. In teoria quella stessa acqua si può raffreddare e poi riutilizzare, quindi non si tratta di un “vero” consumo. Ma in pratica i sistemi sono spesso gestiti male, anche se tutto funziona bene il fatto di avere così tanta acqua deviata per questo scopo finisce per farne mancare altrove. 

Tenendo conto della situazione, negli Stati Uniti si sta discutendo una nuova legge per valutare gli impatti ambientali dell'IA e stabilire standard e un quadro di reporting volontario. Tuttavia, l'adozione di misure volontarie potrebbe non essere sufficiente per affrontare la gravità della situazione.

Come in altri ambiti, affidarsi alla buona volontà delle industrie non è di quasi nessun aiuto, anzi può portare a campagna di greenwashing che fanno più male che bene. 

Per affrontare problemi come questo governi e autorità locali dovrebbero intervenire in modo netto, stabilendo priorità e regole chiare. Solo che spesso e volentieri i governi stessi non vogliono o non possono prendere le iniziative necessarie, e soprattutto le misure a tutela dell’ambiente e in favore dell’efficienza energetica non sono mai in cima alla lista delle priorità.

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