Il nuovo launcher Google

Android 6.0 Marshmallow porta con sé tante novità interessanti, tra cui la gestione integrata delle impronte digitali e strumenti per prolungare l'autonomia dello smartphone e del tablet. Scopriamo insieme pregi e difetti di questa nuova versione di Android.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Android 6.0, cambiamenti estetici

Molti guardano ad Android 5.0 Lollipop, uscito nell'autunno 2015, come la svolta, il primo momento in cui Google ha cominciato a dare importanza al design, ad assicurarsi che ci fosse un'interfaccia fluida per tutto. L'introduzione di animazioni a 60 immagini al secondo (FPS) e di colori brillanti rappresentarono un cambiamento notevole rispetto all'interfaccia Android Holo, più cupa e in generale più impacciata. In Android 6.0 non c'è un rinnovamento estetico altrettanto profondo, ma ritocchi che completano e rifiniscono l'impatto visivo del Material Design. Ciò significa tanti piccoli cambiamenti un po' dappertutto, alcuni piccolissimi e praticamente invisibili a prima vista, e altri più grandi, che cambiano molto anche il modo di usare il dispositivo.

Il nuovo launcher Google

Il launcher di Google ha subito i cambiamenti estetici più evidenti. A prima vista non si nota molto, ma l'interazione con le icone rivela alcuni ritocchi alle animazioni delle stesse. Lanciando un'app l'icona si ingrandisce, per esempio, qualunque sia la sua posizione sul desktop. Ogni volta che si apre un'app si vede tale animazione per un attimo, tranne che con l'app di Google; visto che parliamo del launcher di Google, infatti, toccando quest'app l'interfaccia passa a Google Now, da cui si può accedere alla ricerca e alle informazioni contestuali che Now ha pronte per noi.

Per i collegamenti che non sono sul desktop (Home Screen), si nota invece come Google abbia deciso di passare allo scorrimento verticale e all'ordine alfabetico delle applicazioni, nel drawer. Lo scorrimento inerziale è stato molto migliorato, e si arriva molto più velocemente all'applicazione che stiamo cercando rispetto al launcher "per pagine" che c'era prima, e anche rispetto a quello verticale che c'era su vecchie versioni di Android. Basta un tocco per arrivare in fondo allo schermo, oppure si può muovere il dito lentamente per un movimento più preciso, o ancora ricorrere alla barra di scorrimento, nella parte destra dello schermo. Non manca un alfabeto, sempre a sinistra, che aiuta a capire dove ci si trova – utile per chi ha molte applicazioni installate. La prima applicazione di ogni lettera, poi, "pulsa" per rendere ancora più semplice l'individuazione di ciò che cerchiamo.

In cima a questo launcher ci sono quattro applicazioni che si comportano in modo un po' diverso rispetto alle altre dell'app drawer. Google usa questa sezione del launcher per le applicazioni raccomandate, a cui si può accedere più velocemente, e le seleziona basandosi sulle nostre abitudini d'uso – in iOS 9 c'è qualcosa di molto simile. Se, per esempio, usate Google Play Libri tutti i giorni alla stessa ora, o avviate YouTube sempre verso le undici del mattino, Google Launcher posizionerà queste applicazioni nella prima pagina, in quei momenti, per velocizzarne l'uso. Il sistema ha funzionato senza molto bene durante la nostra prova, e nella maggior parte dei casi le app proposte erano quelle giuste.