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L'Asus ZenFone Zoom è uno smartphone da 5,5 pollici che cerca di convincere il pubblico con una fotocamera dotata di zoom ottico e controlli manuali avanzati. Purtroppo non riesce a fare foto davvero spettacolari e costa più di quanto dovrebbe.

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a cura di Tom's Hardware

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Asus usa una versione molto modificata di Android 5.0, che risponde al nome ZenUI. Ci sono diverse applicazioni aggiuntive, profondamente integrate nell'interfaccia. Questa cosa da sola potrebbe far accapponare la pelle a qualcuno: la versione di Android imbarazza per la sua età (la 5.0 risale a ottobre 2014), e di solito modificare la versione base di Android significa sacrificare le prestazioni in modo più o meno pronunciato. E il bloatware è bloatware.

La ZenUI è veloce. Più veloce di quello che si potrebbe pensare.

Eppure, in qualche modo, nonostante le premesse Asus è riuscita a creare ancora una volta una delle alternative ad Android più veloci, fluide e complete.

La ZenUI è veloce. Più veloce di quello che si potrebbe pensare. Avviare applicazioni, navigare nell'interfaccia, persino i menu pop-up aggiuntivi, per fare cose come aggiungere un tema o un widget … ogni cosa è incredibilmente veloce. È anche molto fluido, probabilmente al pari delle animazioni del Nexus 6P, ma senza i dettagli specifici di Android 6.0.

La ZenUI è una curiosa combinazione di colori, sfocature, bolle e – a volte – menu troppo complicati; ma funziona. È un ripensamento completo che non disturba il modo in cui Android dovrebbe funzionare, sebbene ci siano molti elementi che avrebbero potuto dare dei problemi. Clean Master, per esempio, lavora in concerto con il software Asus e ci avvisa quando le app stanno consumando energia o si avviano insieme al sistema operativo, quando magari non dovrebbero. Il sistema attende sempre un'azione dell'utente prima di fare cambiamenti che potrebbero alterare le prestazioni.

zen ui things

Ci lamenteremo sempre del bloatware, ma Asus ha chiaramente fatto attenzione alle critiche sotto questo punto di vista. Ci sono solo un paio di applicazioni preinstallate che non siano realizzate da Asus o Google. Al primo avvio Asus ne raccomanda altre, realizzate dai suoi partner, ma comunque non sono preinstallate e non ci sono strane icone nel launcher. Possiamo scegliere con facilità se ignorare il suggerimento oppure seguirlo. A parte TripAdvisor, tutte le applicazioni aggiuntive sono nella cartella Apps4U, ed è anche molto facile liberarsene se è quello che volete. Sullo ZenFone 2, inoltre, nessuna delle applicazioni aggiuntive è integrata nel sistema; in altre parole, si possono disinstallare senza problemi.

Molte delle applicazioni Asus sullo ZenFone Zoom sono gestite tramite il Play Store, una scelta eccellente da parte dell'azienda. Significa che si possono aggiornare senza modificare il sistema, così le nuove funzioni si possono pubblicare più velocemente. È una grande notizia per i potenziali possessori di questo smartphone, e altri modelli Asus, anche perché probabilmente ci sarà da aspettare un bel po' prima di vedere un aggiornamento a Marshmallow. ZenUI è più indietro rispetto ad altre interfacce per quanto riguarda l'aggiornamento di versione, perché si allontana parecchio dalla versione base di Android e ci vuole più lavoro, ma sembra che gli aggiornamenti più importanti arrivino in tempo. Lo ZenFone Zoom usa il nuovo sistema di Google per le patch di sicurezza, e l'ultimo aggiornamento (mentre scriviamo) risale al 1 gennaio 2016. Sarà interessante vedere se Asus riuscirà a tenere il passo di Google con questi aggiornamenti mensili.

Ci piacerebbe che Asus riuscisse ad accelerare un po' i tempi con l'aggiornamento a Marshmallow.

Ci piacerebbe che Asus, in ogni caso, riuscisse ad accelerare un po' i tempi con l'aggiornamento a Marshmallow dei suoi smartphone, perché lascia almeno perplessi mettere in commercio un telefono oggi con una versione di Android pubblicata oltre un anno fa. Detto questo, il lavoro che ha fatto Asus con la ZenUI è notevole. Non è chiaro in che misura il merito sia da attribuire alla profonda integrazione con Intel, ma è sicuramente peggio vedere prodotti anche più prestigiosi dello ZenFone il cui produttore fatica anche a tenere aggiornato il browser.