Recensione LG V40 ThinQ: è un top, ma è arrivato in ritardo

Recensione LG V40 ThinQ, smartphone Android top di gamma basato sul processore Snapdragon 845 di Qualcomm. Arriva in Italia in esclusiva con TIM a 999,90 euro.

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a cura di Saverio Alloggio

LG V40 ThinQ sembra essere destinato al medesimo percorso del suo predecessore, quel V30 di cui vi abbiamo parlato in maniera approfondita nella nostra recensione. Si tratta infatti di uno smartphone che, specifiche tecniche alla mano, arriva sul mercato un po' in ritardo, offrendo però, allo stesso tempo, un'esperienza utente di primissimo livello.

È stato infatti presentato a ottobre 2018, ma sta facendo il suo debutto sul mercato europeo solo in queste settimane. Una scelta che inevitabilmente potrebbe penalizzarlo in ottica commerciale, anche perché tra qualche giorno aprirà i battenti il Mobile World Congress 2019, che porterà con sé i nuovi smartphone top di gamma con specifiche tecniche aggiornate.

Come sempre in questi casi però, occorre guardare oltre la semplice componentistica hardware: LG V40 ThinQ è infatti costruito a regola d'arte, può contare su un buon comparto fotografico e su un ottimo display. E poi lo Snapdragon 845, accoppiato a 6 Gigabyte di RAM, è un processore ancora assolutamente attuale, in grado di offrire prestazioni che, nell'utilizzo quotidiano, non saranno poi così lontane dal nuovo Snapdragon 855.

Per acquistare LG V40 ThinQ però servono 999,90 euro (arriva in Italia in esclusiva con TIM). Una cifra importante, con la quale i potenziali acquirenti probabilmente si aspetterebbero le specifiche tecniche più recenti possibili e che, tra l'altro, lo mette in diretta competizione anche con i top di gamma che verranno presentati nelle prossime settimane. Come vedremo però, è uno smartphone che merita senza dubbio una chance.

Un piccolo capolavoro costruttivo

LG V40 ThinQ è costruttivamente un gioiello. La scocca è realizzata interamente in vetro, ma è la finitura della back cover a fare la differenza. È infatti realizzata con un effetto satinato, che al tatto restituisce una sensazione simile alla seta. Afferrando questo smartphone, si ha davvero la sensazione di avere tra le mani un dispositivo premium. In quest'ambito ho percepito un netto passo in avanti rispetto al V30, che pure è assolutamente ben costruito. Ma non è tutto.

Si tratta infatti dello smartphone top di gamma del 2018 più leggero sul mercato. Pesa 169 grammi ed è assolutamente comodo da portare con sé nella quotidianità. In più, possiede la certificazione IP68 (può essere immerso in acqua fino a 1,5 metri per un massimo di 30 minuti) e resiste a urti e cadute secondo lo standard militare MIL-STD-810G. Insomma, non è solo bello da vedere.

Sulla parte frontale c'è il notch, che ospita due fotocamere. Può essere nascosto via software, come ormai ci ha abituati LG. Gli angoli della scocca sono arrotondati e la colorazione rossa, ritratta nelle immagini, è davvero di grande impatto dal vivo (c'è comunque anche una variante cromatica nera). Lo smartphone si tiene bene tra le mani, i pulsanti fisici sono perfettamente raggiungibili così come il sensore per le impronte digitali, posizionato sul retro e sempre veloce e preciso nello sblocco.

La sporgenza della tripla fotocamera posteriore è assolutamente trascurabile e non crea alcun problema in termini di ergonomia. Le cornici ridotte contribuiscono a rendere questo V40 ThinQ accattivante da un punto di vista estetico. Per quanto riguarda la qualità costruttiva, è certamente uno dei migliori smartphone top di gamma attualmente sul mercato.

Prestazioni e display al top

Probabilmente è un po' riduttivo parlare di hardware non proprio recente in merito a LG V40 ThinQ. Certo, lo Snapdragon 845 è ormai in circolazione da inizio 2018, ma stiamo comunque parlando di un eccellente processore, peraltro ben ottimizzato in questione smartphone. L'ultima creatura dell'azienda sudcoreana offre però anche molto di più: Wi-Fi ac dual-band, bluetooth 5.0, radio FM, NFC, supporto a GPS A-GLONASS BDS Galileo, senza dimenticare i 6 Gigabyte di RAM accoppiati ai 128 Gigabyte di storage, comunque espandibili tramite micro-SD.

Insomma, tutto ciò che è lecito attendersi da un top di gamma, e le prestazioni sono assolutamente in linea con le aspettative. LG V40 è fluido e scattante in qualsiasi situazione, con l'azienda sudcoreana che è riuscita a migliorare anche un aspetto che, nel V30, non mi aveva convinto fino in fondo, ovvero la dissipazione del calore (difficile percepirlo dalla scocca). Inoltre, è stata riposta una particolare attenzione al comparto audio: c'è il jack da 3.5 mm, che tra l'altro mette a disposizione dell'utente un DAC audio dedicato a 32bit che, unitamente alla tecnologia DTS:X per l'effetto sorrund 3D e agli auricolari in-ear inclusi in confezione (decisamente sopra la media), offre un'esperienza d'ascolto che difficilmente si ritrova in altri dispositivi.

Tutto questo è esaltato anche da un ottimo display. Il pannello da 6,4 pollici è stato realizzato con tecnologia P-OLED, e anche qui si nota un netto passo in avanti rispetto al display del V30, che mostrava una tendenza a riprodurre con tonalità blu le colorazioni bianche. La risoluzione è di 1.440 x 3.120 pixel, con rapporto di forma in 19.5:9: di alto livello la visibilità all'aperto così come i contrasti, buona la luminosità e gli angoli di visuale. Lo schermo supporta inoltre la funzionalità always-on (che consente di visualizzare informazioni anche con il dispositivo in stand-by) e supporta gli standard Dolby Visione e HDR 10. Il notch è pronunciato, anche se personalmente l'ho trovato ben integrato con il resto delle cornici.

Non fa gridare al miracolo l'autonomia. I 3.300 mAh della batteria, con il nostro solito utilizzo stress, ci hanno consentito di coprire 26 ore lontani dalla presa elettrica, a fronte di 3 ore di schermo accesso. Insomma, nel caso di giornate particolarmente intense, magari utilizzando molto la fotocamera, è facile che possa essere necessaria una carica aggiuntiva. Per fortuna c'è il supporto alla ricarica rapida, con caricabatterie apposito incluso in confezione.

Fotocamera e software, si può fare di più

LG V40 arriva sul mercato con a bordo Android 8.1 Oreo e, considerando la fascia di appartenenza, era lecito attendersi Android Pie. Inoltre, è personalizzato con la solita interfaccia grafica dell'azienda sudcoreana, che interviene in maniera importante rispetto all'esperienza stock del robottino verde. Ci sono tantissime funzionalità, che da una parte tornano utili, ma dall'altra spesso risultano troppo invadenti. Inoltre, arrivando questo smartphone in esclusiva con TIM, c'è la brandizzazione da parte dell'operatore telefonico, con tutta una serie di applicazioni preinstallate.

La sensazione, la stessa dei modelli precedenti, è che il software appesantisca la piattaforma hardware invece di esaltarla. Intendiamoci, le possibilità di personalizzazione offerte dalla LG UX tornano estremamente utili, e l'interfaccia rimane piacevole da utilizzare. Credo però che sia necessario un definitivo salto di qualità in quest'ambito da parte dell'azienda sudcoreana, anche perché la concorrenza "spinge": la nuova One UI di Samsung è davvero ben riuscita, la MIUI di Xiaomi è la solita garanzia di ottimizzazione, l'esperienza stock dei Pixel è per certi versi impagabile.

Discorso analogo per il comparto fotografico. La resa è di alto livello, ma ancora un passetto indietro rispetto a determinati brand. La tripla fotocamera posteriore (principale da 12 MP f/1.5, grandangolare da 16 MP f/1.9, teleobiettivo da 12 MP f/2.4) lavora molto bene in diurna, mentre perde di dettaglio in notturna, forse un po' troppo considerando la fascia di prezzo. L'implementazione dei tre sensori da parte di Huawei nel Mate 20 Pro è stata decisamente più efficace, merito anche degli algoritmi di intelligenza artificiale, in grado di esaltare anche le immagini più spente (anche se questo non sempre è un bene in relazione alla fedeltà cromatica).

In ogni caso, LG V40 ThinQ scatta fotografie di alto livello, e la presenza del sensore grandangolare e del teleobiettivo torna utile in tante circostanze nell'utilizzo quotidiano, come visto in altri dispositivi. Buone notizie anche dalle due fotocamere anteriori, in grado di realizzare un effetto bokeh convincente, con le solite funzionalità software offerte dall'azienda sudcoreana. I video vengono girati fino alla risoluzione 4K a 60 fps e la resa è ottima. C'è la possibilità dello slow-motion a 240 fps, ma in questo caso la risoluzione si ferma al Full-HD.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Peccato che LG V40 sia arrivato in ritardo sul mercato rispetto alla data di presentazione, perché avrebbe avuto tutte le carte in regola per competere fin da subito con i diretti concorrenti del segmento premium, almeno da un punto di vista tecnico. È il classico dispositivo a cui bisogna dare una chance per comprenderlo appieno, magari vedendolo dal vivo prima di acquistarlo: la qualità costruttiva conquista fin dal primo approccio, e l'esperienza utente complessiva non ha nulla da invidiare agli altri top di gamma.

I 999,90 euro richiesti di listino sono tanti, soprattutto per un brand che, in ambito mobile, deve risalire la china, senza dimenticare come il Mobile World Congress 2019, che aprirà i battenti lunedì prossimo, dovrebbe essere teatro della presentazione del G8 ThinQ. Molto probabilmente diventerà un dispositivo decisamente più appetibile nel corso dei mesi, con il fisiologico calo di prezzo dei dispositivi Android. Nel caso dovesse subire la stessa sorte del G7 (ormai si recupera attorno ai 350 euro), potrebbe davvero diventare un best-buy.

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