Cupcake e Donut

In questo secondo articolo riprendiamo la storia di Android. Mentre usciva l'HTC G1, si cominciava a intuire che Android sarebbe stato uno dei più grandi successi nella storia della tecnologia e del software. In questo secondo articolo parliamo anche di AOSP e progettazione dell'interfaccia grafica.

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a cura di Tom's Hardware

Cupcake e Donut

Nel febbraio 2009 fu pubblicato un aggiornamento minore del SO, Android 1.1, per la versione T-Mobile.  Ma i primi aggiornamenti di rilievo dopo la prima pubblicazione furono la versione 1.5 (Cupcake) e 1.6 (Donut). Queste versioni diedero origine all'abitudine di usare nomi di dolci, e introdussero anche alcune delle funzioni di base che oggi tutti conosciamo.

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Pubblicato nell'aprile 2009, Cupcake poneva le basi per realizzare smartphone Android dotati del solo touchscreen, grazie all'integrazione di una tastiera touch, nonché alla possibilità di installare tastiere di terze parti. Anche il launcher diventava un po' più utile grazie ai primi widget per la schermata home. Arrivava anche la possibilità di registrare video con l'applicazione fotocamera predefinita, con alcune funzioni basilari.  

Successivamente, nello stesso anno Donut aiutò ad aumentare ancora la varietà dell'hardware su cui poteva girare Android, grazie al supporto per più risoluzioni e densità dello schermo, e supporto nativo per le reti DCMA – che aumentava il numero di operatori a cui collegarsi con uno smartphone Android. La casella di ricerca rapida in Android 1.6, inoltre, giocava in favore della missione di Google, "organizzare l'informazione mondiale". Ma in questo caso sullo smartphone: era possibile cercare sul web ma anche tra i contatti, musica, applicazioni e dati delle stesse, da uno solo posto. La nuova schermata dedicata all'uso della batteria permetteva di controllare il consumo energetico.

Cupcake e Donut introdussero anche diversi miglioramenti alle applicazioni integrate, come l'Android Market o Gmail. Vale la pena di ricordare che, in quegli anni, queste applicazioni erano una parte integrante del sistema operativo. Anche cambiamenti minimi nel browser, nel client di posta o nell'applicazione del calendario avrebbero richiesto un aggiornamento del firmware, che sarebbe dovuto essere approvato da Google, dal produttore, e potenzialmente anche dall'operatore telefonico. Ci sarebbe voluto ancora qualche anno prima che Google cominciasse a pensare di separare le sue applicazioni e gestirne gli aggiornamenti tramite il Play Store.

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Entro la fine del 2009 Android stava migliorando anche in altre aree, quali il riconoscimento vocale e il text-to-speech. Fu proprio Cupcake a introdurre le API per il riconoscimento vocale, mentre Donut includeva il sistema "Pico" per trasformare il testo in parlato (text-to-speech). Queste due funzioni sarebbero migliorate nel tempo per trasformarsi nelle potenti funzioni di interazione vocale che abbiamo oggigiorno.

L'era di Android 1.5 e 1.6 fu anche quella in cui i produttori di smartphone cominciarono a personalizzare Android, modificandone l'aspetto e alcune funzioni. Modifiche di cui Android aveva un gran bisogno, almeno da alcuni punti di vista, come accadeva prima con Windows Mobile. HTC introdusse l'interfaccia Sense UI – per molti la migliore a quei tempi – Sony aggiunse la sua Timescape ad Android 1.6 e Samsung sviluppò la TouchWiz, presente ancora oggi sui terminali del marchi sudcoreano.

I puristi di Android oggi rifiutano, a volte persino deridono, le personalizzazioni dei produttori, ma in quel momento il loro bisogno di personalizzare (e migliorare) il prodotto di Google era più che reale.