Open-Source Android

In questo secondo articolo riprendiamo la storia di Android. Mentre usciva l'HTC G1, si cominciava a intuire che Android sarebbe stato uno dei più grandi successi nella storia della tecnologia e del software. In questo secondo articolo parliamo anche di AOSP e progettazione dell'interfaccia grafica.

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a cura di Tom's Hardware

Open-Source Android

Di Android è noto che si tratta di un sistema operativo Open Source. Ciò significa che chiunque può scaricare il codice sorgente e realizzare la propria versione. Tutto ciò è possibile tramite l'Android Open Source Project (AOSP); una volta che Google ha finito lo sviluppo internamente, pubblica il codice di Android tramite AOSP, e questo permette a chiunque, dai grandi produttori agli hobbisti, di manipolare il codice stesso.

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Naturalmente ci vuole qualche accorgimento per mantenere la compatibilità con il gran numero di dispositivi che usano Android, e per questo esiste l'Android Compatibility Program. Per ottenere la certificazione e l'approvazione di Google a usare i suoi servici (Google Play Services, Play Store e altro), ogni versione di Android deve passare i test di compatibilità. Con questo strumento Google si assicura che i dispositivi con accesso al marketplace delle app siano compatibili con le app stesse.

Grazie ad AOSP è possibile anche usare Android senza elementi Google, servizi, applicazioni o compatibilità. È ciò che fa, per esempio, Amazon con la sua linea di tablet Fire.

Il cuore di Android è quindi open source, ma buona parte di questo sistema operativo non lo è. Le applicazioni Google preinstallate sulla maggior parte degli smartphone per esempio sono closed-source. Le applicazioni open source sono andate scomparendo, mano a mano che Google le spostava nel Play Store e vi integrava i propri servizi; l'applicazione Musica per esempio è diventata Play Music, e Galleria è diventata Google Photos.

Quando si tratta della versione Google di Android, comunque, i grandi OEM hanno un vantaggio sul resto del mondo. I produttori dei Nexus, in particolare, hanno accesso al codice prima che sia pubblicato, e lo stesso vale anche per alcuni grandi marchi, anche quelli che non producono Nexus. Google pubblica versioni in anteprima per gli sviluppatori, così come condivide il codice in anticipo con gli OEM; è un dettaglio importante che aiuta a mantenere i dispositivi aggiornati, e a pubblicare gli update in tempi ragionevoli.