TIM: situazione incerta, convocato un Cda straordinario | Aggiornato: precisazioni dell'azienda

TIM ha convocato d'urgenza un consiglio d'amministrazione straordinario in data 11 novembre.

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a cura di Francesca Fenaroli

Aggiornamento del 04/11/2021 alle ore 17:36 - TIM ha inviato un comunicato stampa riguardo alla news qui sotto riportata che vi riportiamo di seguito:

"Con riferimento alle indiscrezioni di stampa odierne circa possibili assetti societari relativi alla rete, TIM precisa che l’argomento non è stato oggetto di discussione nel Consiglio di Amministrazione né tantomeno sono state prese decisioni al riguardo".


La società di telecomunicazione francese Vivendi, principale azionista di TIM, ha convocato d'urgenza un consiglio d'amministrazione straordinario in data 11 novembre, che prevede all'ordine del giorno la revisione della strategia di riorganizzazione annunciata proprio qualche giorno fa dall'amministratore delegato Luigi Gubitosi.

La richiesta mossa da Vivendi parte da previsioni per il futuro quanto mai incerte dal punto di vista finanziario, con i titoli  in borsa TIM ormai in costante ribasso. Proprio per fare fronte a questa crisi la società aveva riconfermato Gubitosi per un secondo mandato nel ruolo di amministratore delegato, con la promessa di valorizzare la rete TIM e gli asset già esistenti. Tuttavia alla riconferma non è affatto seguito un prevedibile rialzo in Borsa: al contrario, il titolo è ulteriormente sceso fino a raggiungere i valori minimi storici.

Vivendi, maggiore azionista di TIM con una quota del 24% circa, è chiaramente intenzionata a venire a capo di questa vicenda, anche se le ultime indiscrezioni non escludono una volontà della società francese capitanata da Arnaud de Puyfontaine di assumere un ruolo più attivo all'interno del board della società.

Dal punto di vista fiscale, TIM si trova in una posizione svantaggiata, che accuserà un ulteriore colpo dopo l'approvazione della legge di Bilancio. In base alla bozza del provvedimento, infatti, l'estensione del periodo di ammortamento dell'imposta sui beni immateriali a 50 anni dagli attuali 18 costringerebbe l'operatore a pagare ben 2,3 miliardi di euro in imposte aggiuntive, oltre a causare ulteriori perdite al titolo in Borsa.

Dal punto di vista dei consumatori, tuttavia, la convocazione di questo consiglio d'amministrazione straordinario serve a gettare una luce sullo stato delle telecomunicazioni sul territorio italiano, caratterizzato da un mercato ormai estremamente competitivo anche nel campo delle reti fisse. Sta infatti tramontando il progetto di rete unica, che prevede di unire e potenziare le infrastrutture delle telecomunicazioni a banda ultralarga sull'intero territorio italiano. La cooperazione di TIM con la società Open Fiber non ha infatti dato i risultati sperati e la roadmap è stata "congelata" per fare spazio al consolidamento dei servizi già esistenti da parte di TIM e ai provvedimenti per sanare il digital divide da parte di Open Fiber. Allo stato attuale delle cose il futuro di questo progetto è uno dei nodi che il consiglio d'amministrazione cercherà di sciogliere.

Un ulteriore punto caldo che sarà discusso questo 11 novembre è il decreto Concorrenza, che prevede di ridurre il potere delle grandi società di telecomunicazioni di limitare ai competitor l'accesso alle proprie infrastrutture per usufruire di alcuni elementi di rete. L'obbligo all'accesso delle reti, coniugato con l'imminente entrata in campo di Iliad come nuovo player nell'ambito delle offerte per la rete fissa, peggiorerebbe ulteriormente il trend negativo di TIM. Riuscirà Vivendi a portare il cambio di rotta auspicato ormai da tempo?

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