Per gli sviluppatori

Ieri è stato il giorno più importante dell'anno per Google. L'azienda infatti ha presentato Android M descrivendone le molte novità, raccontato il successo di Android e della Chromecast, e introdotto nuovi strumenti pensati per rendere più felici gli sviluppatori.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Per gli sviluppatori

Ufficialmente la Google I/O era e resta una conferenza dedicata soprattutto agli sviluppatori, e per loro sono stati presentate diverse novità specifiche. Tra queste vale la pena segnalare Android Studio 1.3, mostrato in anteprima, e con esso Polymer 1.0. Il primo è un pacchetto per sviluppare e fare debugging in C/C++, che dà anche accesso a diversi SDK via CocoaPods. Quest'ultimo strumento sarà utile a chi sviluppa app per iOS ma vuole integrare servizi Google nel proprio software.

cocoapods

Google inoltre aprirà presto il suo nuovo Cloud Test Lab, che dovrebbe rendere più semplice testare le nuove applicazioni su 20 diversi dispositivi. Oggi invece gli sviluppatori devono procurarsi tutti i prodotti su cui vogliono fare delle prove, e per i più piccoli l'impegno economico è senz'altro piuttosto pesante.

Gli sviluppatori avranno inoltre a disposizione Google Cloud Messaging for IOS, per mandare notifiche a chi usa iPhone e iPad. Uno strumento che facilita la creazione di applicazioni che passino da una piattaforma all'altra.

Il dettaglio più rilevante tuttavia è forse quello che riguarda la pubblicità. Tanto per cominciare Google ha creato un nuovo tipo di annunci per spingere l'installazione di nuove applicazioni, uno strumento che finora ha portato a Facebook profitti notevoli e che mette le due società in diretta concorrenza su questo specifico aspetto. Una novità che a sua volta fa parte di nuovi strumenti per gli sviluppatori che vogliono promuovere i propri prodotti sfruttando la piattaforma AdMob di Google. Sono inclusi pacchetti per la promozione tramite Adwords e strumenti analitici per la misurazione dell'efficacia della promozione stessa.

android nanodegree udacity

Gli sviluppatori dovranno poi tenere in considerazione i cambiamenti nell'algoritmo di ricerca interno a Google Play, perché andrà a modificare il modo in cui le applicazioni sono presentate all'utente come risultati della ricerca.

Infine ma non ultimo, Google ha aggiunto il Family Star system, un meccanismo di valutazione delle app e dei contenuti con l'obiettivo di differenziare meglio quelli più adatti ai ragazzi e alle famiglie. Gli sviluppatori dovranno quindi inserire tale nuove strumento nelle proprie app affinché siano inserite nella giusta categoria in Google Play. Il negozio virtuale indicherà presto con una speciale icona quali contenuti sono "per famiglie". Per il futuro ci attendiamo anche la possibilità di bloccare l'installazione sul dispositivo Android affinché siano permessi solo contenuti di questo tipo.

È stata poi confermata la possibilità per gli sviluppatori di eseguire test a/b su Google Play, con il fine di affinare al meglio la presentazione e il prezzo delle proprie app. Ogni sviluppatore potrà poi crearsi una propria pagina all'interno di Google Play, ottenendo così un maggiore impatto rispetto alla semplice lista di app pubblicate che abbiamo oggi. Tutti questi strumenti sono raccolti in quello che si chiama Audience Builder Tool.

Infine ma non ultimo, Android ha pubblicato su Udacity il nuovo Android Nanodegree, un corso dedicato a chi vuole imparare a programmare per Android. Parliamo in questo caso di quel tipo di formazione a cui chiunque può accedere: basta un collegamento a Internet e avere un buon livello d'inglese (se non è il vostro caso, andate a fare pratica e a studiare). Secondo Google prendere questa "nano laurea per Android" richiederà tra i 6 e i 9 mesi, investendo 10-15 ore a settimana. L'iscrizione a Udacity costa 200 dollari al mese, che non sono molti se si considera la presenza di insegnanti quasi sempre disponibili, gli eserciti personalizzati e tanti altri pregi offerti da questi corsi.