5 avventure grafiche LucasArts da riscoprire

LucasArts ha senza dubbio rivoluzionato la storia del videogioco: riscopriamo insieme 5 avventure grafiche fondamentali.

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Tra i tanti generi che hanno reso il videogioco ciò che tutti conosciamo e apprezziamo oggi, ce ne sono alcuni a cui il pubblico è da sempre particolarmente affezionato. Le ragioni? Ce ne sarebbero davvero molte: dal grande impatto a livello culturale a ciò che un titolo, o appunto un intero filone, può aver lasciato nel cuore e nei ricordi di ogni videogiocatore.

Se vi siete approcciati o se, per qualche ragione, provate un forte interesse per ciò che l’industria del gaming andava a rappresentare negli anni Novanta… Avete sicuramente incrociato la vostra strada con quella di LucasArts, una realtà che ha fatto da apripista per molti e il cui lascito riecheggia ancora ai giorni nostri. Quel che vogliamo fare oggi è suggerirvi 5 avventure grafiche LucasArts che, nonostante il tempo trascorso, meritano di essere ricordate e apprezzate anche dalle nuove generazioni di videogiocatori. Preparatevi allora a un bel viaggio nel tempo, che vogliamo iniziare con un titolo che non è esagerato definire leggendario…

5 grandi avventure grafiche LucasArts

Indiana Jones and the Fate of Atlantis

Siamo nel 1992 e LucasArts, dopo aver raggiunto la sostanziale consacrazione con un titolo indimenticabile come The Secret of Monkey Island, decide di tornare su un franchise che qualche anno prima aveva regalato un discreto successo in termini di pubblico e critica. A differenza del già fortunato predecessore, Indiana Jones and the Fate of Atlantis presenterà una storia totalmente originale… E impreziosita dallo stile unico delle produzioni LucasArts, fatto di enigmi geniale e di un velo di ironia a rendere il tutto eccezionale sotto tanti punti di vista.

La peculiarità del gioco sta nella possibilità, arrivati a un particolare punto della storia, di scegliere come affrontare l’avventura. Il giocatore si troverà davanti a tre strade, corrispondenti a tre approcci (ingegno, squadra, azione) che andranno a definire l’esperienza di gioco da quel momento in avanti. Qualcosa di davvero innovativo per i tempi che, unito a una struttura che si stava andando a consolidare, consegnò Indiana Jones and the Fate of Atlantis alla leggenda.

Due piccole curiosità: il titolo fu distribuito in floppy disk (che nella versione per Amiga erano addirittura 11!) e, nel giugno del 1992, fu pubblicata una miniserie a fumetti in due atti firmata dalla da parte della Dark Horse Comics. Un altro grande successo targato LucasArts insomma, che ancora vale assolutamente la pena (ri)scoprire.

Avventure grafiche LucasArts

Grim Fandango

Proseguiamo con quello che, secondo chi vi scrive, è in assoluto uno dei più grandi capolavori della storia dei videogiochi. Grim Fandango fu, dopo Full Throttle, la seconda grande occasione per Tim Schafer: un autore geniale ed eclettico, che dopo anni di lavoro diede vita a un titolo che ancora oggi risulta godibile sotto tantissimi punti di vista.

Era il 1998, e il mondo fece la conoscenza di Manny Calavera: il protagonista del gioco è un agente di viaggio della Terra dei Morti, incaricato di offrire alle anime defunte una serie di pacchetti viaggio per raggiungere finalmente la pace eterna. Manny verrà però a conoscenza di complotti e cospirazioni che, suo malgrado, lo vedranno coinvolto dando il via a un’avventura indimenticabile. Ciò che rende Grim Fandango geniale è la sua incredibile capacità di raccontare, in maniera leggera ma senza mai cadere nella banalità, una tematica seria come quella della morte: l’ispirazione alla tradizione azteca giunge qui alla massima espressione mai vista in un prodotto videoludico, e forse al punto più alto toccato da LucasArts almeno dal punto di vista narrativo.

Causa una strategia promozionale non particolarmente efficace, unita a un periodo di uscita tutto fuorché fortunato, Grim Fandango si rivelò un mezzo passo falso in termini di vendite: quella che allora fu la produzione LucasArts con il budget più elevato non riuscì a raggiungere i risultati sperati, dando in sostanza il via al lento declino dello studio e dell’intero filone delle avventure grafiche. Un filone che, fortunatamente, negli ultimi anni si è ripreso grazie ad alcune produzioni di altissimo livello: Grim Fandango ne ha forse segnato la momentanea fine, ma al contempo ha ispirato e continua a ispirare decine e decine di autori in tutto il mondo.

Avventure grafiche LucasArts

The Curse of Monkey Island

Torniamo indietro di un anno con il terzo capitolo di una saga che abbiamo già citato: The Curse of Monkey Island vedrà la luce nel 1997, e sarà il tentativo da parte di LucasArts di presentare in una veste del tutto nuova un franchise che anni prima aveva portato lo studio a vette davvero molto importanti.

Ci troveremo nuovamente nei panni del temibile pirata Guybrush Threepwood, in un titolo che colpisce sin da subito per un comparto artistico unico e incredibilmente accattivante: uno stile cartoon che si distacca notevolmente dalla pixel art dei predecessori, e al quale troviamo aggiunte una serie di altre piccole e gradevoli novità. Troviamo qui l’aggiunta del doppiaggio – che anche in lingua italiana risulta particolarmente irriverente – unita a nuovi personaggi, a enigmi geniali e al solito e inconfondibile stile LucasArts.

Nonostante l’assenza di buona parte degli autori originali, The Curse of Monkey Island riuscì a raccogliere un buon consenso da parte del pubblico: ancora oggi, si tratta infatti di un’esperienza divertente e in grado di regalare qualche ora di divertimento con quell’atmosfera indimenticabile. Return to Monkey Island, uscito lo scorso anno, è riuscito nell’impresa di portare anche alle nuove generazioni le gesta di Guybrush e soci: dai, non vi è venuta voglia di salpare per Scabb Island?

Avventure grafiche LucasArts

LOOM

Uscito nel 1990, LOOM è forse uno dei progetti più ambiziosi dell’intera storia di LucasArts. Diretto da Brian Moriarty, ex dipendente della Infocom già autore di avventure testuali come Wishbringer, Trinity e Beyond Zork, il gioco ci porta in un mondo antico, in una società dove gruppi di persone vivono isolate tra loro e senza contatti con gli altri clan.

Vestiremo i panni di Bobbin: giovane costretto a imparare le arti della magia e a intraprendere un lungo viaggio per il mondo, con l’obiettivo di fermare l’esplosione del caos. La trama risulta particolarmente intricata e ricca di sfaccettature, ma questo non ha certo impedito a LOOM di guadagnarsi una folta nicchia di fan super affezionati. Negli anni abbiamo assistito a diversi da parte della community di dar vita a sequel amatoriali, senza però mai giungere (per mancanza di fondi, supporto o risorse varie) all’effettivo rilascio al pubblico.

Una menzione d’onore in questo senso va fatta al freeware Forge: Loom Sequel, del quale è stato pubblicato purtroppo soltanto il primo capitolo. Chissà che, in futuro, qualcuno decida di riprendere in mano il progetto. Ultima curiosità su LOOM: la colonna sonora è composta da segmenti del balletto Il lago dei cigni, riarrangiati per il protocollo MIDI dando vita a un suono a suo modo davvero indimenticabile.

Avventure grafiche LucasArts

Labyrinth

Chiudiamo con un ulteriore salto indietro nel tempo, arrivando fino al 1987. Sono passati più di 35 anni dalla prima avventura grafica LucasArts: un’opera tratta dal film di Jim Henson Labyrinth, con protagonisti David Bowie e Jennifer Connelly.

Si tratta del primo videogioco sviluppato internamente da LucasArts (i titoli precedenti erano stati realizzati da sviluppatori di terze parti) nonché del debutto in veste di produttore di David Fox: l’uomo che, negli anni successivi, darà vita a un altro capolavoro quale Zak McKracken and the Alien Mindbenders. Labyrinth rappresenta e di fatto è un vero e grande punto di partenza: si tratta di un gioco nel quale si riesce appena a intravedere ciò che sarà lo stile, lo standard che LucasArts andrà a consolidare negli anni a seguire. Un prodotto imperfetto e peraltro dalla scarsa longevità, ma che abbiamo voluto inserire in questa lista per il suo indiscutibile valore storico. Senza dimenticare che, a distanza di anni, il film è ancora un cult indimenticabile che spesso e volentieri viene riscoperto dal pubblico di tutto il mondo.

Avventure grafiche LucasArts

Abbiamo visto insieme 5 avventure grafiche LucasArts tra loro diverse ma che, a conti fatti, hanno contribuito a rendere grande lo studio e l’intero genere. Prodotti del genere hanno dato il via a una piccola rivoluzione nell’industria, creando di fatto una delle nicchie più affezionate dell’intera storia di questo medium. Un gruppo di appassionati che ancora oggi fa sentire la propria voce, e grazie al quale abbiamo assistito alla grande rinascita di tutto il genere. La parola passa ora a voi: vi invitiamo a suggerirci nei commenti quelle che, per voi, sono le migliori avventure grafiche della storia. E per il resto, che aggiungere? Pronti a un bel tuffo nel passato?