Alla (ri)scoperta di... Beyond Good & Evil!

Vi ricordate di Beyond Good & Evil? Nel 2023 compierà 20 anni e, in attesa del prequel, noi di Game Division vogliamo (ri)scoprirlo con voi!

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

La storia dei videogiochi è con tutta probabilità una delle più belle, ricche e particolari dell’intero panorama dell’intrattenimento: si tratta infatti di un racconto denso di sfumature, momenti ed episodi che hanno reso tale tutto ciò che oggi chiamiamo cultura pop. In questo scenario che non possiamo che definire unico, sono in molti a emergere ma in pochi a lasciare un’impronta indelebile.

Questa rubrica è dedicata proprio a questi ultimi, a tutti quei prodotti che al netto dell’enorme potenziale non sono riusciti a dare ciò che potevano all’industria e al pubblico dei videogiochi. Purtroppo.

Dopo avervi parlato di titoli come The Movies, Ghost Master e Ryse: Son of Rome oggi cambiamo totalmente genere, con un’opera che molti di voi ricorderanno con grandissimo affetto. Stiamo parlando di Beyond Good & Evil, un gioco forse troppo avanti per i tempi ma che oggi più che mai vale la pena (ri)scoprire. Iniziamo, come sempre, con un piccolo salto indietro nel tempo.

Beyond Good & Evil, di Michel Ancel

Siamo alla fine dello scorso millennio, e il pubblico ha appena conosciuto un platform davvero unico nel suo genere. Rayman 2: The Great Escape fu una piccola grande rivoluzione, con un prodotto in grado di offrire ampio margine di libertà per un’esperienza di gioco divertente, dinamica e con quel pizzico di innovazione che ancora oggi riesce a influenzare questo particolare genere.

Nelle vesti di direttore creativo troviamo Michel Ancel, brillante autore francese nonché creatore proprio dell’amatissimo personaggio di Rayman. Dopo aver dato vita alla serie col primo capitolo nel 1995, grazie all’enorme qualità di questo sequel Ancel riuscì a consacrare la propria immagine tra quella dei più abili designer del periodo.

Pubblico e critica mostrarono sin da subito un forte apprezzamento nei confronti del gioco, fattore che spinse Ubisoft a voler alzare ulteriormente l’asticella. Gli standard fissati erano elevati, ma i limiti si sa: nascono apposta per essere superati. Un discorso che, anche nel mondo dei videogiochi, è valido più che mai.

Forte di una reputazione ormai consolidata, al nostro designer venne data carta bianca a fronte di un unico obiettivo: creare qualcosa di unico, capace di innovare ancora una volta. Nel farlo scelse di staccarsi completamente dall’universo di Rayman per focalizzarsi sul “concentrare un intero universo in un singolo CD”, al fine di far sentire il giocatore come un vero e proprio esploratore.

Beyond Good & Evil fu annunciato durante l’E3 2002 in quel di Los Angeles dove, purtroppo, ricevette critiche perlopiù negative. L’appeal iniziale non riusciva infatti a catturare il pubblico, che anzi si dimostrò freddo e disinteressato nei confronti della nuova avventura firmata Ubisoft. Per correre ai ripari, l’azienda francese spinse le 30 persone del team di sviluppo e lo stesso Ancel a rivedere l’intero piano d’azione.

Un anno e mezzo dopo, nel novembre 2003, Beyond Good & Evil arrivò finalmente sul mercato in una versione definitiva: un prodotto diverso da quello mostrato inizialmente, ma che la stampa di settore non mancò di lodare in maniera pressoché immediata. A colpire fu per l’appunto la grande libertà, affiancata a tante ispirazioni - dai film di Studio Ghibli a quelle legate a politica e attualità del periodo - che rendevano il mondo di gioco qualcosa di unico nel suo genere.

Il gioco ci mette nei panni di Jade, una ragazza di vent’anni che vive con lo zio adottivo Pey'j nell’arcipelago di Hillys: un mondo preda di razzie e soprusi da parte di una misteriosa razza aliena, i DomZ, verso la quale il governo sembra non riuscire a fare praticamente nulla. Venuta a contatto con un gruppo di ribelli sovversivi, la nostra protagonista scoprirà alcuni retroscena che sconvolgeranno completamente la sua visione di un mondo il quale, poco alla volta, scopriremo che ha davvero tanto da nascondere.

Il tutto viene raccontato in un action-adventure che, come detto, lascia moltissima libertà d’azione al giocatore. La componente di esplorazione è qui molto marcata, ed è impreziosita da qualche elemento di gioco di ruolo - dove non manca un interessante comparto legato alla personalizzazione - senza tralasciare l’ottima struttura della narrazione. Beyond Good & Evil è insomma un mix di generi diversi tra loro ma che, a conti fatti, riescono a creare e a mantenere un’unica identità coerente e coesa.

Una menzione particolare va fatta all’atmosfera, che riesce ad alternare momenti di leggero e ironico intrattenimento a sezioni ben più “pesanti” dal punto di vista narrativo. Il sottotesto sociale, con una forte critica alla classe politica di ieri e di oggi, è infatti sempre presente: Beyond Good & Evil non è quindi un gioco per tutti, a partire dall’approccio con cui si pone al pubblico. A vent’anni dalla sua uscita, però, risulta oggi attuale e incredibilmente al passo con quella che è la società odierna. E ciò, a conti fatti, è qualcosa di realmente impressionante.

Beyond Good & Evil 2… Ci vogliamo credere?

Nonostante le buone premesse e un ottimo riscontro da parte della critica, Beyond Good & Evil fu un buco nell’acqua a livello di vendite. I motivi sono diversi e, a distanza di anni, tutti facilmente analizzabili con una semplice occhiata a quello che fu lo scenario di quell’annata così importante per l’industria del videogioco. Stiamo infatti parlando del 2003, anno che vide l’uscita di titoli come:

  • Star Wars: Knights of the Old Republic
  • Max Payne 2
  • Il primo Call of Duty
  • Final Fantasy X-2
  • Silent Hill 3
  • Prince of Persia: Le sabbie del tempo
  • Need for Speed: Underground

E questi sono soltanto alcuni dei capolavori che resero quell’anno così unico e fondamentale nella storia di questo medium. In un panorama del genere, l’opera di Ancel fece molta fatica a emergere: la concorrenza era tanta e praticamente per utenti d’ogni genere, e a questo va unita una campagna promozionale non all’altezza di un prodotto simile. A discolpa del reparto marketing di Ubisoft o di chi per esso, ricordiamo che stiamo comunque parlando di un titolo davvero singolare: una serie di particolarità lo rendono infatti difficile da comunicare, proprio perché si tratta di un’esperienza oltremodo variegata e (forse) fin troppo ricca di sfaccettature.

A tutto ciò vanno unite quelle che furono le conseguenze del cambio di direzione citato in precedenza: se per Ubisoft si trattò semplicemente di correre ai ripari, il team al lavoro sul gioco non la prese troppo bene. Ancel e soci si dissero completamente “demoralizzati” dai cambiamenti, con il prodotto finale che aveva finito per distaccarsi in maniera radicale da quella che era l’idea preliminare.

L’avventura di Jade e Pey’j sembrava dunque destinata a non lasciare tracce, e per anni in effetti il suo triste destino fu proprio quello… Fino al 2016. Verso la fine dell’anno lo stesso Ancel, conclusi i lavori su Rayman Legends, pubblicò sui social qualche immagine del tanto atteso e chiacchierato Beyond Good & Evil 2.

Il prequel, annunciato in via ufficiale nel corso dell’E3 2017, prometteva un universo ampio e un’idea di libertà mai vista prima: aspettative altissime insomma, per un prodotto con tutte le carte in regola per stupire ancora una volta il pubblico di tutto il mondo. Peccato che le cose non siano andate esattamente come previsto, anche per una serie di eventi esterni al mondo dei videogiochi.

Nell’autunno del 2020, Michel Ancel annuncia a sorpresa il suo ritiro: Beyond Good & Evil 2 rimane così senza un game director, con il suo creatore che decide di trascorrere i successivi anni della sua vita in un santuario in mezzo alla natura. Una storia quantomai singolare sulla quale, per rispetto delle scelte del singolo, non andremo però a soffermarci ulteriormente.

Da allora il progetto è appeso a un filo e, purtroppo, non ci sono tantissime novità da riportare. Ubisoft ha voluto tranquillizzare il pubblico a seguito delle tante voci legate a una cancellazione, e speriamo che questo 2023 sia l’occasione buona per poter finalmente toccare con mano questo titolo così atteso da tanti appassionati.

In conclusione ricordiamo poi un ulteriore progetto legato al titolo: un film Netflix annunciato nel 2020 che, nonostante anche qui ci siano poche news ufficiali, pare sia attualmente in lavorazione. Tanta carne al fuoco insomma, per quella che speriamo possa essere la vera rinascita di un franchise che merita molto più di ciò che ha raccolto finora. Ora tocca a voi: raccontateci la vostra personale esperienza e i vostri ricordi legati a Beyond Good & Evil e, se vi va, potete recuperarlo subito a un prezzo davvero interessante. Pronti a un nuovo viaggio sul pianeta Hillys?