Bioshock Infinite - Fan Theories e dintorni

Torna la rubrica Fan Theories redatta dal nostro Michele Pintaudi. In questo nuovo episodio parliamo di Bioshock Infinite.

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Bentornati ad una nuova puntata della rubrica dove noi di Game Division vi vogliamo raccontare di tutte quelle teorie, idee e supposizione ideate dai fan per arricchire alcune delle storie più belle mai raccontate nei videogiochi. Dopo avervi parlato di The Last of Us, uno dei migliori giochi della sua generazione, rimaniamo nel 2014 con un altro titolo che ha saputo emozionare allo stesso modo i videogiocatori di tutto il mondo: Bioshock Infinite.

Terzo capitolo della serie iniziata da Irrational Games nel 2007 con l’indimenticabile primo capitolo, Infinite entra di diritto nella lista dei migliori titoli concepiti dallo studio di Boston: un’esperienza tra l’ucronico e il fantascientifico, in grado di lasciare a bocca aperta tutti coloro che hanno avuto la fortuna di giocarlo.

Nel gioco vestiremo i panni di Booker DeWitt: un detective dal passato difficile che si trova, suo malgrado, a dover cercare e proteggere la giovane Elizabeth. Il tutto in un utopia futuristica che, vista sotto un certo occhio, costituisce ancora oggi un’aspra critica a quello che la società può arrivare a rappresentare. Basta con le chiacchiere però e andiamo subito a scoprire insieme quali sono le tre teorie più particolari formulate dai fan su Bioshock Infinite, ovviamente con il solito occhio attento verso tutti gli spoiler possibili e immaginabili!

Dishonored e Bioshock sono nello stesso universo.

Costanti e variabili”, ecco una delle ultime frasi pronunciate da Elizabeth alla fine di Bioshock Infinite: la presenza di molte realtà differenti è, infatti, un argomento che molto spesso viene considerato nell’avventura di Irrational Games. Bioshock 2, altro titolo davvero da non perdere, vede allo sviluppo il team Arkane Studios: coloro che hanno ideato, tra gli altri, anche un titolo dello spessore di Dishonored.

Negli ultimi anni il web si è pian piano riempito di teorie che vorrebbero i due titoli ambientati in un medesimo universo, o perlomeno che condividano uno dei tanti multiversi di cui si parla in Bioshock. Le similitudini, a onor del vero, sono molteplici: si va dalla presenza di un’ultima missione ambientata in un faro, dove il solitario protagonista cerca un’ultima redenzione, fino alla comparsa nell’avventura di Corvo di una città isolata che potrebbe essere proprio Columbia.

Persino il nemico sembrerebbe avere caratteri comuni: un leader dall’ego smisurato che controlla il mondo dove il gioco ha luogo. Le differenze, dati alla mano, sono molto sottili: che si tratti di qualcosa di più di qualche semplice coincidenza?

Un universo con un lieto fine?

Il finale di Bioshock Infinite è, a parere di coloro che lo hanno vissuto, una delle esperienze più particolari mai viste in un videogioco. La presenza di tutta una serie di multiversi non può che dar vita a tutta una serie di supposizioni su cosa, effettivamente, potrebbe accadere all’interno di essi.

Tra le diverse fan theory ne troviamo una che vedrebbe un lieto fine per la storia di Booker ed Elizabeth, perlomeno in uno degli universi paralleli. Tale teoria si collega direttamente alla scena post-credit presente a fine gioco, nella quale è possibile vedere Booker avvicinarsi ad stanza dove è possibile intravedere una culla. Data la certezza che l’uomo sia a tutti gli effetti il padre della ragazza, questo può significare una cosa soltanto: i due hanno finalmente trovato un luogo dove vivere sereni e in pace il resto delle loro vite, luogo che non è altri che uno dei multiversi presenti nel gioco.

Non sappiamo se, alla luce degli eventi narrati, Comstock abbia poi cercato di impadronirsi della piccola Anna DeWitt anche in questo caso: a noi, in maniera forse eccessivamente romantica, piace pensare di no. Per dare ai due protagonisti la vita che avrebbero meritato.

Andrew Ryan e Booker DeWitt.

La conclusione di Infinite ci mostra infine come il nostro eroe sia in realtà molte persone diverse, in molti luoghi differenti. Catalogare tutte queste identità è chiaramente impossibile, ma alcuni appassionati hanno iniziato a ventilare l’idea di un collegamento diretto con il primo capitolo dell’avventura targata Irrational Games.

Sono infatti in molto a sostenere che una delle tante versioni di Booker non sia altri che Andrew Ryan, fondatore di Rapture e di Ryan Industries. Un’ipotesi che assumerebbe valore alla luce del fatto che Booker sia in grado di utilizzare la batisfera di Andrew per sfuggire da Rapture: una cosa possibile soltanto a chi condivida il medesimo DNA di quest’ultimo, che esista effettivamente un collegamento tra i due personaggi?

E con quest’ultima teoria si conclude anche questo episodio della nostra rubrica, al termine della quale vi invitiamo come sempre a dirci la vostra. Bioshock, del resto, presenta uno di quegli universi capaci di stimolare e non poco la curiosità e l’interesse dei giocatori: la speranza è di ricevere, il più presto possibile, qualche novità su un ipotetico e attesissimo quarto capitolo. Nel frattempo la parola passa a voi: cosa ne pensate di queste fan theories? E quali sono quelle che voi trovate più interessanti?

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