Dove tutto ha inizio

Civilization Revolution è l'ultimo capitolo della leggendaria saga strategica di Sid Meier a fregiarsi di uno stile di gioco che provoca assuefazione (sindrome "ancora un altro turno") e che l'ha resa uno dei franchise più celebri di tutti i tempi. Civilization Revolution è stato concepito e realizzato dal mitico Sid Meier e dal suo team di sviluppo, Firaxis Games, appositamente per console di nuova generazione. Niente mouse e tastiera quindi, ma solo una gran voglia di passare delle notti insonne.

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a cura di Tom's Hardware

Dove tutto ha inizio

Ad inizio partita è possibile scegliere tra 16 civiltà, ciascuna delle quali è caratterizzata dai propri punti di forza e dalle sue debolezze. Questa scelta è strettamente correlata alla tipologia di approccio che si vuole avere nel corso dell’evoluzione storica, poiché la guerra non è l’unica via di uscita di Civilization Revolution: i pacifisti e gli hippie possono infatti optare per lo sviluppo culturale, garantendosi la vittoria attraverso la costruzione di grandi opere (la piramide di Cheope, la Grande Muraglia, ecc...) o attirando personaggi famosi nelle proprie città.

I capitalisti, dal canto loro, punteranno soprattutto su una vittoria economica: ammassare dell'oro e costruire la prima banca mondiale sarà quindi il loro scopo primario. Infine, i pionieri scientifici punteranno tutto sulla ricerca, per scoprire le migliori tecnologie e preparare ardentemente la prima spedizione verso Alpha Centauri.

Come avrete intuito, Civilization: Revolution offre, al pari dei suoi predecessori, varie modalità di approccio alle partite. Le meccaniche di base, come la gestione delle risorse, la ricerca scientifica, la pianificazione della guerra o la diplomazia tra i popoli, sono un concetto oramai rodato e ben definito nei Civ. Il gameplay ne trae quindi un inevitabile vantaggio, proponendo il suo classico (e completo) sistema evolutivo graduale, che favorisce l’approccio al genere anche ai neofiti della serie.