I sette samurai
Sono questi i sei (più un altro) componenti principali del gioco che permettono a Jericho di differenziarsi un po' dalla massa degli FPS di questa fine anno. Premendo il tasto abbinato al cambio del personaggio, in mezzo allo schermo appariranno delle icone che permettono di selezionare il personaggio. In pochi secondi ci trasferiremo all'interno del componente desiderato prendendone controllo; in questo modo possiamo anche decidere con quale stile affrontare il gioco.
I personaggi hanno ciascuno armi e speciali competenze che si adattano alla situazione. Tuttavia, dopo aver finito il gioco, ci renderemo conto che Delgado, grazie alla sua elevata potenza di fuoco è quello che risolverà la maggior parte delle situazioni mentre, al contrario, Jones, a causa delle sue abilità abbastanza inutili, rimarrà spesso in disparte. In determinate situazioni sarà necessaria l'abilità di un personaggio per proseguire nel gioco. Tuttavia non siamo di fronte a nulla di particolarmente difficile; dopo un paio di minuti in cui saremo ancora bloccati, un messaggio di aiuto apparirà sullo schermo.
La parte "tattica" è molto limitata rispetto quella di azione. In parole povere, possiamo riassumere Jericho come una collezione di corridoi pieni di mostri - e per "pieni di mostri" intendiamo veramente pieni, almeno una cinquantina per livello. I combattimenti sono generalmente ben strutturati e rappresentati, anche se troppo spesso si ha come la sensazione che le armi dei nostri eroi manchino di un po' di potenza. A volte capiterà di soccombere a certe situazione semplicemente perché non si è avuto il tempo di riflettere su come utilizzare intelligentemente i personaggi. Le versioni per console integrano anche alcune fasi Quick Time Event, dove sarà richiesto di cliccare velocemente i tasti che compariranno a schermo per portare a termine alcune azioni. Purtroppo non esistono i quicksave, ma solo un sistema a checkpoint, per fortuna studiato abbastanza bene.