Final Fantasy 16, analisi e ipotesi sui nuovi dettagli presentati da Yoshida

Emergono nuovi dettagli su Final Fantasy 16: li abbiamo analizzati partendo dalle parole del producer Naoki Yoshida per approfondire cosa ci aspetta.

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a cura di Mario Petillo

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È trascorso poco più di un mese da quando abbiamo avuto il nostro primo approccio con Final Fantasy 16, dopo l'annuncio da parte di Square-Enix e il primo trailer mostratoci durante la conferenza Sony per PlayStation 5. Nonostante le dichiarazioni di Naoki Yoshida fossero state abbastanza chiare circa gli ulteriori dettagli che sarebbero arrivati soltanto nel 2021, ci siamo ora ritrovati ad accogliere con grande piacere una lunga presentazione di quello che sarà l'universo di gioco e i protagonisti che daranno vita al sedicesimo capitolo regolare di una delle serie più longeve del mondo videoludico.

Benvenuti a Valisthea

Partiamo subito dal contesto narrativo, che si appoggia al mondo di Valisthea. Sappiamo benissimo quanto rispetto e riverenza abbia Yoshida, producer di Final Fantasy 16, nei confronti di Ivalice, tanto da averla inserita in una recente espansione di Final Fantasy XIV, capitolo del quale è stato e continua a essere director: stavolta l'intenzione non è quella di rievocare una delle ambientazioni più amate dalla community di Square-Enix: dopo il dodicesimo capitolo e le meravigliose incursioni di Tactics, ci tocca spostarci altrove, verso un mondo totalmente nuovo. E come era chiaro aspettarsi, Valisthea non poteva che essere ricolma di Cristalli Madre, delle catene rocciose che sovrastano i regni andando a inondarli di etere.

Come se fossero delle divinità da adorare, i popoli per anni si sono radunati intorno ai Cristalli, che permettevano loro di trascorrere una vita copiosamente soddisfacente, quasi come se ci trovassimo in quella "Om El Donya" quale fu l'Egitto con il Nilo. Un tale potere, però, non può che scaturire in qualcosa di bellicamente pregnante, partendo da accordi di pace che però adesso si ritrovano a essere minacciati dalla diffusione della Piaga: un'entità che sta iniziando a diffondersi con una potenza distruttrice e a minare la serenità di Valisthea. Lo stesso contendersi il medesimo universo e allo stesso tempo dei Cristalli che si potrebbe scoprire avere dei poteri e della potenza diversa, potrebbe spingere tutti i protagonisti della nostra vicenda a far nascere delle guerre interne.

Tre fratelli per la difesa del regno

L'intera vicenda girerà intorno anche ai nostri protagonisti, ovviamente la parte attiva della lotta contro la Piaga: Clive, Joshua e Jill sono i tre principali personaggi che dovranno riuscire a prendere il posto dei più amati Cloud, Squall, Tidus, Gidan, Vaan e così via, chi più e chi meno. Clive Rosfield è il primogenito dell'arciduca di Rosaria, Gran Ducato che sembra ergersi a città più florida dell'universo nel quale ci troviamo. Presentatoci come l'effettivo protagonista della vicenda, Clive a quindici anni riesce a mostrare la propria forza in combattimento vincendo il torneo ducale e diventando così il Primo Scudo di Rosaria, con l'obiettivo di proteggere la Fenice. Titolo che però gli sta stretto, essendo destinato a essere l'Araldo del regno di Rosaria.

Joshua, invece, è suo fratello minore, risvegliatosi come Araldo della Fenice, titolo che tutti si aspettavano potesse toccare proprio a Clive. Già presentatosi nel trailer, il giovane ragazzo ha un modo di fare molto amichevole con tutti i suoi sudditi, pur essendo aristocratico e - ragionando in termini medievali - potrebbe ritrovarsi a gestire tutti i suoi sottoposti con fare molto più categorico. L'aspetto che più lo contraddistingue è il dispiacere per aver sottratto a suo fratello Clive il titolo che gli spettava: possiamo ipotizzare che ritrovandosi a essere molto meno impavido del fratello maggiore, Joshua vorrebbe quasi rinnegare tale titolo per poterlo cedere a Clive, concedendogli così la forza delle fiamme della Fenice. Inutile dirvi che ci aspettiamo un risveglio di grande portata dal giovane figlio dell'arciduca di Rosaria, che sembra essere destinato a prendersi le luci della ribalta.

Jill Warrick, invece, è una ragazza cresciuta sotto la protezione dell'arciduca, come una figlia: è una sorella per Clive e Joshua, pur essendo figlia delle terre del nord, dalle quali è stata strappata in tenera età. Dodicenne, si presenta con un fare molto generoso e aggraziato, sullo stesso stile di Joshua, del quale è fidata confidente, allo stesso livello di Clive. Diversamente dalle precedenti proposte narrative realizzate da Kazushige Nojima, stavolta sembra che Naoki Yoshida voglia metterci dinanzi a delle questioni familiari che faranno da fulcro all'intera vicenda: nessun gruppo formatosi per necessità di percorso, come potevano essere i Guardiani di Yuna in Final Fantasy X, tantomeno dei mercenari ritrovatisi a combattere per il medesimo scopo etico, come gli AVALANCHE ai tempi di Final Fantasy VII.

Tra evocazioni e un territorio frastagliato

A completare il mondo di Valisthea ci saranno gli Eikon, quelli che - come avevamo già avuto modo di comprendere lo scorso mese durante la presentazione - saranno a tutti gli effetti le invocazioni, gli eoni. Un uomo, o anche una donna, può essere benedetto dalla possibilità di convocare uno di loro durante la battaglia: per ora abbiamo potuto vedere Fenice, Titan, Shiva e Ifrit, ma confidiamo nel fatto che il numero possa aumentare e che si possa avvicinare quantomeno a quello di Final Fantasy X, compresi tutti gli Eoni segreti che eravamo chiamati a sbloccare nelle fasi finali del gioco.

Accanto al già nominato Gran Ducato di Rosaria, che abbiamo capito farà da palcoscenico delle prime vicende, saremo chiamati a conoscere anche il Sacro impero di Sanbreque, un regno teocratico che si affida in maniera assoluta alla Testa del Drago e il suo Sacro Imperatore rappresenta l'unica autorità alla quale potersi affidare, configurata quasi come unica divinità. Segue il Regno di Waloed, posizionato nell'area orientale di Valisthea e grande potenza militare, tanto da avere come obiettivo quello di tentare l'invasione degli altri regni per poterne avere il predominio. La Repubblica di Dhalmekhiana, invece, è posizionata nella zona meridionale del mondo.

Chiudono il viaggio attorno al mondo di Valisthea il Regno di Ferro, un arcipelago che si contende il Cristallo Madre con Rosaria, ossia il Soffio del Drago. Estremisti e integralisti, tutti gli abitanti del regno venerano i cristalli in maniera univoca, ma non hanno mai abbandonato le loro isole, ignorando completamente la vita sulla terraferma: una sorta di popolo a parte, che in qualche modo potrebbe quasi essere, dinanzi al fatto di parlare una propria lingua, paragonato agli Albhed. A differenza di quanto accade negli altri regni, dove gli Araldi sono i protettori dei reggenti, qui tale figura viene perseguitata con l'obiettivo di sterminarli. Infine il Dominio Cristallino è un regno conteso da tutti gli altri, per l'essere al centro di Valisthea e avere il controllo della Coda del Drago: qui non esiste nessun Araldo.

Insomma, Final Fantasy 16 ha messo tanta carne sul fuoco, con la speranza di poter entrare presto in contatto con qualche altro dettaglio aggiuntivo, che Yoshida ha ribadito arriverà nel corso del 2021. È chiara la direzione intrapresa, ossia quella di raccontarci una vicenda bellica che possa riguardare più regni, candidati a farsi la guerra tra di loro: un ritorno, come avevamo già avuto modo di comprendere dal trailer, alle venature medievaleggianti della serie, che potrebbero rievocare quel Final Fantasy XII che tanto di più avrebbe meritato dalla critica e dal pubblico, ma anche attingere a piene mani dalla potenza narrativa di Final Fantasy XIV, del quale Yoshida è stato artefice della rinascita. Proprio come la fenice tanto cara a questo sedicesimo capitolo.

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