Free Roaming e GTA

Crackdown è una graditissima sorpresa. Si rivela essere molto più di un semplice clone di GTA, ma allo stesso tempo dimostra però di non avere la medesima - eccelsa - maturità ludica del brand Rockstar. Diverte per davvero, ma è alto il rischio che il gioco venga a noia in breve tempo, purconsiderato che non richiede molto tempo per essere finito.

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a cura di Tom's Hardware

Free Roaming e GTA

Per i pochi che non avessero mai sentito parlare di questo gioco, ci troviamo di fronte ad un action in terza persona, con un personaggio dotato di poteri sovraumani e con pesante inclinazione alla sparatoria, il tutto con un pizzico di meccaniche ruolistiche e un impianto fedele al canone del free roaming (ovvero privo di divisione in livelli ma con un unica gigantesca città-livello).

Il rischio di ogni titolo ad impostazione free roaming è sempre lo stesso. Ineluttabilmente ogni gioco in terza persona, ambientato in zone urbane liberamente esplorabili e che concedano una certa libertà nelle dinamiche si chiama in confronto con GTA. Non a caso durante la prima sessione passata a giocare a Crackdown si tenta di capire se sia effettivamente un clone o una creazione genuina: dubbio onestamente lecito, vista la estrema dovizia con cui gli sviluppatori di mezzo mondo ci rifilano scialbe variazioni sul tema del paradigma di gioco dettato Rockstar. Appare però ben presto chiaro che Crackdown è qualcosa di diverso che un mero GTA con i superpoteri; qualsiasi confronto diventa, se non impossibile, arduo e fuori luogo.

Prima di tutto, l'impostazione dell'ambientazione, seppur spartana e priva di fronzoli, vincola il giocatore ad una fazione apparentemente benigna: il personaggio, privo di nome (e volendo anche di aspetto, considerando che nel corso del gioco potrete scegliere, senza nessuna conseguenza ludica, diversi modelli per il vostro personaggio), è un Agente della (ehm?) Agenzia, una sorta di forza di polizia il cui scopo è quello di placare il caos e la devastazione portata nel mondo dall'anarchia: Pacific City è sotto il comando di tre violente bande criminali, e il vostro scopo è semplicemente quello di demolirle, partendo dai gradini bassi della scala gerarchica della criminalità sino ad arrivare ai capi gruppo. Uccidere i civili non è necessario, anzi rallenta l'avanzamento dell'agente.

L'Agente in questione, d'altra parte, è qualcosa di più di un mero super poliziotto o uno SWAT ben addestrato: è, udite udite, il risultato del classico esperimento genetico che garantisce una grande resistenza, forza, velocità e precisione. Una macchina da guerra, una forza della natura, un super uomo votato ai valori (se non del bene) della legge; e il più grande merito dei Real Time World è, diciamolo sin dall'inizio, quello di dare al giocatore la sensazione immediata di essere una mina vagante, quella sensazione di essere un supereroe dei fumetti che tanti videogiochi su licenza non riescono a dare.

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