Tecnica sopraffina

Dopo ben due anni dall'ultimo episodio di TOCA, Codemasters ha finalmente deciso di riprende saldamente il volante, con l'obiettivo di assicurare sensazioni forti agli amanti delle corse automobilistiche di qualsiasi genere.

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a cura di Tom's Hardware

Tecnica sopraffina

È difficile non restare abbagliati dalla qualità altissima delle texture, dalla gestione degli effetti luce, dai modelli poligonali delle vetture e dalla fisica degli incidenti. Quasi una certezza, considerato che si tratta dello stesso motore grafico (denominato Neon e/o Ego) di DIRT, già molto apprezzato da molti giocatori. Questo engine si è evoluto molto nell'ultimo anno, da quando cioè è uscita l'ultima versione di Colin McRae, e mostra ancora ampi margini di miglioramento (mancano ancora i cambiamenti meteorologici, purtroppo). I riflessi sono eccellenti, con i contrasti delle luci ben rispettati, anche se c'è un leggero clipping, pressoché costante nei circuiti più ricchi di poligoni. Le due versioni console (PlayStation 3 e Xbox 360) sono praticamente identiche (anche nei tempi di caricamento, abbastanza lunghi), con qualche piccolissima differenza: la prima soffre di qualche rallentamento di troppo, mentre la seconda tentenna nello stabilizzare il frame rate, nelle fasi più concitate.

Per quanto riguarda il gameplay, nessun'innovazione e quindi nessuna sorpresa. La componente arcade prevale sugli aspetti di simulazione, soprattutto nella conduzione di alcuni mezzi, in particolare Formula 1 e Stock Car. Un bene, ma anche un male, dato che non è possibile effettuare la benché minima modifica al sistema di guida (ripartizione della frenata, assetto, etc.). L’unica reale novità è riconducibile al già citato Flashback, un'idea già applicata in altri generi, come nell'ultima trilogia di Prince of Persia, e magistralmente applicata a questo format automobilistico.

Poco convincenti, al contrario, le telecamere di gioco. Scartate quelle esterne, abbastanza canoniche, è possibile calarsi nei panni del pilota con la visuale dal casco, ben concepita ma piuttosto limitata (in alcune vetture è molto difficile scorgere i bordi della pista), oppure affidarsi alla visuale dal paraurti (troppo bassa) o quella disposta sul cofano (probabilmente la migliore delle tre, in quanto alle alte velocità è praticamente l’unica che permette di scorgere le curve in anticipo). Male anche l’interfaccia di gioco, priva di specchietto retrovisore (se non dall’interno), con una mappa del tracciato troppo piccola per essere utile. Nel complesso, però, i piloti in erba apprezzeranno soprattutto la generosità di stili che caratterizzano le differenti corse, aspetto che permette a GRID di differenziarsi dalla concorrenza.