Giochi narrativi e cinematografici | I migliori del 2024

I videogiochi raccontano storie meravigliose. Scopriamo quali sono i migliori giochi narrativi e cinematografici.

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a cura di Giulia Serena

Editor

Il videogioco negli ultimi due decenni ha attraversato vari momenti di forte crescita che, nella maggior parte dei casi, hanno interessato le esperienze prevalentemente incentrate sul racconto e mosse da un comparto tecnico capace di mettere in risalto l'aspetto cinematografico. Dai tempi del primo Metal Gear Solid di cose ne sono cambiate tante, ed oggi vogliamo raccontarvi i giochi che, nell'ultimo periodo, hanno saputo dimostrare al meglio le conquiste fatte. Mettevi quindi comodi e seguiteci in questo viaggio in cui vi andremo ad elencare i migliori giochi narrativi e cinematografici sul mercato nel 2024.

Se cercate degli open-world (anche di stampo narrativo) non dimenticate di consultare anche questa guida. Oppure se preferite quella sui migliori giochi d'azione in cui non mancano titoli parecchio cinematografici.

I migliori giochi narrativi e cinematografici

God of War Ragnarok

God of War Ragnarok, amato dal pubblico e dalla critica, è diventato ben presto uno dei migliori giochi disponibili sulle piattaforme PlayStation. L'avventura di Kratos e Atreus è lunga ed emozionante, ricca di avvenimenti e di momenti spettacolari. Esattamente come il precedente capitolo, si tratta di un gioco ricchissimo di combattimenti, ampiamente svecchiati rispetto alla trilogia classica, che era molto più vicina ai titoli Hack and slash. Davvero difficile, dunque, non consigliarlo ai giocatori che amano i giochi ricchi di storie e personaggi memorabili, di tracce musicali che colpiscono. Il tutto, poi, specie su PS5, è accompagnato da un comparto grafico semplicemente sbalorditivo.

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Horizon Forbidden West

Come le ultime produzioni Sony insegnano, infatti, il sequel di Horizon Zero Dawn si distingue per una narrativa caratterizzata da un forte impatto cinematografico, reso convincente anche dal maestoso comparto visivo che il titolo offre. Per chi non lo sapesse, Horizon Forbidden West è un sequel diretto di Zero Dawn, ambientato circa 6 mesi dopo gli eventi del primo gioco. La protagonista sarà dunque sempre lei, Aloy, questa volta alle prese con una strana piaga che sta prendendo piede nell'ovest proibito. A tutti i fan del primo gioco e dell'ormai conosciutissimo approccio PlayStation, consigliamo vivamente di tenere d'occhio questa produzione.

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Death Stranding Director's Cut

Death Stranding, dalla struttura di gioco fino alla narrazione, si distacca da tutto il resto, si distacca da come abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare il videogioco. È un'esperienza stramba, a volte anche troppo, ma di quelle davvero indimenticabili, a patto di essere disposti ad accettare i ritmi selezionati dall'autore. Death Stranding vi mette nei panni di un personaggio affranto e sconfitto dalla vita. Il vostro compito sarà quello di riconnettere quel che rimane degli Stati Uniti, attraversando un continente irriconoscibile. L'autore ha fatto di tutto per concedere il giusto spazio a ciascun personaggio: in questo modo l'intero cast, che ricordiamo essere composto da nomi di assoluto prestigio, non risulta forzato e inserito solo per catturare la stampa generalista o un pubblico meno avvezzo al medium. Anzi, questi straordinari attori arricchiscono il racconto, e se Death Stranding, oggi, è una delle storie più belle e sentite dell'ultimo decennio, il merito è anche loro. Emozioni e racconto a parte, Death Stranding stupisce soprattutto per il suo immaginario fuori di testa: l'avventura di Sam Porter Bridges è infatti piena di momenti potentissimi, di scene che sembrano presentare al pubblico una fantascienza del tutto inedita. Inoltre, e qui è davvero il caso di ribadirlo, l'intera esperienza è sorretta da una regia davvero sorprendente, in assoluto la migliore che mi sia capitata di vedere in tutta la mia carriera da giocatore.

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Life is Strange (Serie)

Nonostante sia stato il primo capitolo ad aver lasciato un segno deciso nel panorama videoludico, anche Before the Storm e Life is Strange 2, pur con i loro difetti, sono esperienze narrative che suggeriamo di vivere agli appassionati del genere. Nel primo Life is Strange vestite i panni di una ragazza con una grandissima passione per la fotografia che scoprirà di possedere capacità straordinarie e fuori dall'ordinario. In Before the Storm, invece, avventura prequel, impersonate Chloe, la migliore amica di Max, e avrete modo di approfondire parecchi dettagli e personaggi dell'avventura principale. Infine, in Life is Strange 2, i protagonisti cambiano così come l'ambientazione: questa volta la vicenda riguarda la fuga di due fratelli i quali s'incamminano lungo un'avventura che recupera parecchi elementi ludici apparsi nei precedenti capitoli.

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Ratchet and Clank: Rift Apart

Ultimo arrivato in casa Sony, nonché ultimo titolo spiccatamente pensato per sfruttare le potenzialità di PlayStation 5. Rift Apart, infatti, è una produzione letteralmente impensabile per una PlayStation 4, vista l'enorme mole poligonale, la straordinaria fedeltà delle texture, il ray tracing e il 4K. Ma a stupire sono proprio alcuni passaggi di gioco, che fanno tesoro dell'SSD della console e trasformano l'esperienza. È inoltre un'avventura adatta sia ai più grandi che ai più piccoli, quindi lo consigliamo davvero a tutti, soprattutto a chi cerca un validissimo motivo per accendere la nuova arrivata in casa Sony.

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Marvel's Spider-Man: Miles Morales

Miles Morales è stato protagonista assoluto del lancio di PlayStation 5. Come vi abbiamo raccontato nella nostra recensione, pur essendo una costola dell'avventura principale arrivata due anni fa su PlayStation 4, riesce a differenziarsi a sufficienza, fornendo persino un assaggio di Next-Gen. È infatti possibile giocarlo in 4K con Ray Tracing attivo, oppure a 1440p ma a 60 FPS. Il gameplay presenta invece parecchie similitudini, così come il setting che è stato parzialmente rivisto, perlomeno nella resa scenica, dato che avrete modo di esplorare una New York completamente innevata.

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The Last of Us Parte 1 e Parte 2

Seguito del gioco che mandò in pensione PlayStation 3 in grande stile, The Last of Us Part II (QUI la nostra recensione) esce con il medesimo obiettivo, nonostante l'ultimo arrivato in casa PlayStation sia stato l'ottimo Ghost of Tsushima. Questo secondo atto ci mette nei panni di Ellie, e lo fa con un gameplay che, pur non allontanandosi troppo dallo schema del primo capitolo, riesce a sorprendere a più riprese: innanzitutto il sistema di animazioni, motion matching, rende il controllo del personaggio vario, fluido e bellissimo da guardare; i movimenti sono sempre reattivi e riescono ad incantare letteralmente l'utente. Non è da meno il lavoro svolto sulle fasi stealth - menzione d'onore per l'ottima reattività dei nemici - e sullo straordinario level design, talmente eccelso in alcuni punti da far desiderare ai giocatori una modalità multiplayer, la quale potrebbe presto arrivare, magari in vista dell'uscita della nuova console. Ma comparto tecnico e gameplay a parte, The Last of Us Part II è prima di tutto un'esperienza fortemente incentrata sul racconto, motivo per cui abbiamo deciso che meritasse un posto in questo nostro articolo. Addentrarci nelle vicende avrebbe poco senso e rischieremmo di rovinarvi la sorpresa, ma vi basti sapere che se cercate un gioco scritto con cura e capace anche di giocare con lo spettatore e con i suoi principi etici e morali, non dovete andare oltre. Quello che vi aspetta è un viaggio talmente profondo che, con molte probabilità, non vi scrollerete più di dosso. Da acquistare ad occhi chiusi.

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Red Dead Redemption 2

Quando penso alle narrazioni dal forte impatto e coinvolgimento emotivo mi viene subito in mente Red Dead Redemption 2. L'avventura prequel con protagonista Arthur Morgan è una delle esperienze più umane e narrativamente dense che il videogioco, inteso come medium, abbia mai incontrato. Può sembrare un'enorme esagerazione, me ne rendo conto, eppure è proprio questo ciò che penserete mentre i titoli di coda scorreranno davanti ai vostri occhi. A stupire non è tanto l'utilizzo efficace della regia o lo strabiliante comparto tecnico. No, sono i personaggi o meglio le persone che incontreremo durante il nostro lungo cammino. Perché sì, più che con dei personaggi in Red Dead Redemption 2 avremo a che fare con delle persone difficili da comprendere, diretta conseguenza del voler rappresentarle quanto più credibili possibili. Questi uomini e queste donne oltre a stupire per la loro estrema diversificazione, legheranno molto con voi, ma mai quanto Arthur Morgan, il protagonista principale del racconto. Chi ha giocato il primo Red Dead Redemption è, per forza di cose, rimasto legato a John Marston. Impossibile dire il contrario, non mentite. Dunque spiazza, perlomeno sulle prime, ritrovarsi al comando di un nuovo volto - sì, proprio non ci riesco a definirli personaggi - ma ci si abitua e, in maniera del tutto inaspettata, si finisce per apprezzarlo ancora di più. Arthur, infatti, ti rimane proprio dentro, e l'incredibile colpo di scena che lo interessa più da vicino è da intendere come una fucilata brutale e in pieno petto. Non è da meno il resto della banda: probabilmente vi affezionerete a tutti quanti, soprattutto durante quei meravigliosi momenti da focolare domestico che tanto mi hanno ricordato la letteratura italiana, in particolare Pascoli e Verga. Come non citare, poi, un gameplay sicuramente non perfetto ma studiato a tavolino per l'esperienza, supportando a dovere il comparto narrativo. Certo, non aspettatevi un'ampia liberta negli approcci, perlomeno durante le missioni che portano avanti il racconto, poiché e va detto: Red Dead Redemption 2 al di fuori della narrazione è un titolo estremamente libero, capace di concedere ampio respiro al giocatore e di stupire con numerosi incontri sempre interessanti e particolari.

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Detroit: Become Human

Continuiamo questa carrellata di esperienze narrativamente dense e cinematografiche, con Detroit: Become Human, l'ultimo titolo Quantic Dream ad aver ricevuto il supporto di PlayStation. Oggi, infatti, il team è sbarcato anche su PC, portandosi dietro la sua line-up: da Heavy Rain al già citato, Detroit. Come solito fare nei giochi firmati da David Cage, abbiamo a che fare con un titolo prevalentemente incentrato sul racconto e sulla possibilità di influenzarlo attraverso numerose scelte. E qui è doveroso sottolineare un aspetto: Detroit: Become Human è il gioco con più diramazioni narrative che l'intero studio abbia mai creato, ed anche quello dove un QTE errato può portare a conseguenze molto pesanti. È quindi molto libero e caratterizzato dal solito impianto ludico dei giochi di Cage, leggermente impreziosito da meccaniche investigative un po' più a fuoco e da sequenze dal respiro più ampio. Anche la narrazione, che come sempre vi mette nei panni di molteplici personaggi (in questo caso tre), è bella ma non esente da problematiche, che poi, riflettendoci bene, sono purtroppo le solite che da sempre riscontriamo nelle produzioni Quantic Dream: aspettatevi ancora una volta un racconto che si perde nella seconda metà e un approfondimento scarno del mondo di gioco, questo perché si preoccupa di seguire da vicino solamente le vicende che interessano i protagonisti. In sostanza, non c'è onniscienza. Se vi piacciono i videogiochi cinematografici e narrativi, questo, oltre che essere un grande esponente, nonostante i suoi difetti è il lavoro migliore di Cage, quindi lo consigliamo a mani basse.

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Come scegliere i migliori giochi narrativi e cinematografici?

Cinema e videogioco, due medium un tempo distanti e ora sempre più vicini, e da entrambe le parti. Infatti, se un tempo erano proprio i videogiochi a cercare di emulare i film per inserire delle belle storie all'interno dei giochi, oggi succede anche l'opposto, come dimostrano i film e le serie tv che sono sbarcati o si apprestano a farlo, sia nel piccolo che nel grande schermo. Una storia che si ripete ma al contrario, con i videogiochi che hanno finalmente trovato la quadra e sono pronti a vivere di proprie idee, di storie e personaggi.

Come nascono?

Da semplici storielle d'avventura quali erano i videogiochi, sono diventati - negli anni - pregni di significato e di storie importanti, caratterizzati da un piglio registico di alto livello e da personaggi ben sfumati, nessuna divisione tra eroi e cattivi. È stato un lungo percorso di maturazione, probabilmente consacrato e sdoganato appieno con quel gioiello di Metal Gear Solid uscito per PS1, il quale non solo ha seguito le orme di franchise come Final Fantasy, negli anni 90' già pieno di tematiche importanti, ma ha anche introdotto l'aspetto cinematografico, il plot hollywoodiano, una notevole regia. Da quel momento, chiaramente, la situazione è cresciuta parecchio, soprattutto con l'avvento di PlayStation 3, che ricordiamo aver visto l'arrivo di giochi come Uncharted e The Last of Us. Arrivati ad oggi, come dimostra soprattutto il mercato PlayStation, i giochi narrativi e cinematografici sono quelli che vanno per la maggiore: smuovono spesso e volentieri la stampa generalista, introducono attori di rilievo e coinvolgono i giocatori con delle storie degne di essere seguite, appassionanti e ben scritte. Abbiamo citato The Last of Us, Uncharted e Metal Gear, ma di esempi ce ne sono moltissimi, e i giochi che vi abbiamo suggerito all'interno di questa guida propongono tutti un'esperienza altamente cinematografica.

Solo narrazione o anche gameplay?

Un classico! Quando si pensa ai giochi narrativi balzano subito alla mente i vari giochi di David Cage, di Telltale Games o la serie Life is Strange prodotta da Dontnod, esperienze a metà tra le avventure grafiche (nell'accezione più moderna che è possibile dare al genere) e i walking simulator. Come dimostra la nostra selezione, però, oggi è possibile offrire ai giocatori esperienze più complete, titoli che sappiamo conquistare il cuore dei giocatori con delle belle storie ma che, allo stesso tempo, offrano del divertimento anche alle mani. Esempi validi, ad esempio, li vediamo in casa Sony, come dimostrano i vari Spider-Man o The Last of Us Parte 2; oppure, uscendo dal territorio PlayStation, il densissimo Red Dead Redemption 2. Persino l'ultima fatica di Hideo Kojima, Death Stranding, dietro ad attori di rilievo e a delle cutscene eccezionali nasconde un gameplay loop approfondito e lodevole, il quale rende il titolo Kojima Productions tutt'altro che una semplice esperienza cinematografica. L'andazzo, insomma, è proprio questo, e non a caso, come dicevamo prima, il genere - se così possiamo definirlo - va per la maggiore in moltissimi territori.

Come abbiamo selezionato i giochi narrativi e cinematogratici?

Per la selezione, ovviamente, abbiamo tenuto d'occhio quelli che sono i titoli caratterizzati da una massiccia componente narrativa e, quando possibile, anche da una forte componente cinematografica. Infatti, tra i giochi selezionati spuntano nomi del calibro di The Last of Us Parte 2, Death Stranding e Red Dead Redemption 2, esperienze che riescono a soddisfare da tutti i punti di vista, non solo per i loro personaggi e la coinvolgente narrazione. In queste esperienze, infatti, a farla da padrone è anche uno spiccato taglio cinematografico, che dona alle sequenze d'intermezzo e ai momenti più concitati un look decisamente filmico, hollywoodiano, ma nell'accezione più positiva del termine. D'altra parte, invece, giochi come Life is Strange, un po' più carenti sotto questi aspetti, ma offrono comunque delle storie molto appassionanti da seguire, per cui abbiamo ritenuto fossero interessanti da inserire. Detto ciò, di storie, personaggi e tematiche varie ce ne sono veramente moltissimi, praticamente per ogni fascia di età, quindi non dovreste faticate a trovare il gioco o i giochi più adatti al vostro palato.

Prezzo

A differenza di altre guide, in questo caso risulta molto semplice indirizzarvi verso i prodotti meno costosi; persino dividerli in fasce di prezzo riusulta più facile. Semplicemente, se cercate un'esperienza in single player sì, molto densa e cinematografica, ma non volete spendere troppo, dovrete pescare tra i titoli con qualche annetto sulle spalle, ma non per questo vecchi. Nel caso di The Last of Us, ad esempio, se ritenete ancora troppo alto il prezzo del remake rilasciato su PlayStation 5, potreste acquistare direttamente il secondo oppure, se non avete mai giocato alla prima parte, passare prima per la versione uscita su PlayStation 4. In questo modo, spenderete circa una ventina di euro e vi porterete a casa un gran titolo. Discorso analogo per titoli come Red Dead Redemption 2 o Detroit, oramai venduti a poco prezzo. Se invece il prezzo alto non vi spaventa e avete già spolpato tutti i giochi usciti in precedenza, beh, allora è il caso di considerare le ultime uscite, giochi come l'acclamato God of War Ragnarök!