Un DLC ancor più spaventoso

Con l'uscita del suo primo DLC, Whistleblower, cogliamo l'occasione per recensire Outlast, uno dei giochi horror indipendenti più apprezzati da pubblico e critica.

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a cura di Tom's Hardware

Un DLC ancor più spaventoso

L'inizio del gioco è promettente e crea un'atmosfera inquietante e paurosa che però va via via scemando con il proseguire nella vostra avventura, non riuscendo a mantere un giusto livello di tensione durante tutta la durata della storia. Il motivo principale è probabilmente la carenza di "jump scare", cioè di quei momenti inaspettati generalmente accompagnati da rumori molto forti che vi fanno letteralmente saltare sulla sedia.

La maggior parte dei titoli horror si basa su questa meccanica: creare tensione nel giocatore tramite effetti sonori e a volte grafici per poi arrivare nel momento in cui il giocatore è al massimo della tensione e spaventarlo con un avvenimento inaspettato, il cosiddetto "jump scare".

Di solito questo metodo è infallibile e riesce sempre nel suo intento, ma in Outlast questi momenti non si ripetono spesso e pertanto il giocatore, dopo le prime ore di gioco, non è più spaventato dai vari nemici che dovrà affrontare. Il fatto che i nemici siano praticamente tutti uguali non migliora certamente la varietà del gioco, che dopo un po' risulta monotono e prevedibile.

A differenza del titolo principale, il DLC Whistleblower è davvero stupefacente. Questo contenuto scaricabile, che a differenza del primo titolo permette di vestire i panni del programmatore Waylon Park, può contare su ambientazioni incredibili e momenti di puro terrore in grado d'immedesimare notevolmente i giocatori nei panni del protagonista. Anche le tematiche trattate contribuiscono ad alimentare il terrore, e il modo in cui sono ricostruite e trasmesse al giocatore è davvero coinvolgente. Whistleblower è senza ombra di dubbio un DLC da provare se siete appassionati di giochi horror.